Coronavirus

Nuovo focolaio nel Bolognese. Il virus dilagato nella bocciofila

A Medicina e Ganzanigo boom di casi fra gli anziani

Nuovo focolaio nel Bolognese. Il virus dilagato nella bocciofila

I carabinieri presidiano il comune di Medicina, finanza e esercito la frazione di Ganzanigo, circondario di Imola, alle porte di Bologna.

I due territori da ieri sono «zona rossa» e non è più possibile uscire. A spingere la Regione Emilia Romagna a prendere questa decisione drastica è stata una «crescita anomala del contagio» da Coronavirus, che si è diffuso rapidamente all'interno dei bar del Medicivitas e della bocciofila Ca' Nov di Medicina, punto di ritrovo di molti anziani, allargandosi ben presto ad altri territori dell'imolese e del bolognese. «È necessario arginare il contagio a tutela dei residenti del comprensorio imolese e della Città metropolitana di Bologna, area vasta da 1 milione di persone - spiega la Regione - In base all'ordinanza del governatore emessa d'accordo con Governo, prefetto, sindaco della Città metropolitana e d'intesa col sindaco di Medicina possono entrare i soli residenti ancora fuori dall'area circoscritta e chi lavora nei servizi pubblici e privati essenziali». «È uno degli atti più sofferti che io abbia assunto da governatore - spiega Stefano Bonaccini - ma le informazioni e le indicazioni che ho raccolto dai tecnici non mi hanno permesso altra scelta. Da diversi giorni il numero dei contagi e dei decessi a Medicina registra una crescita tale da richiedere un intervento drastico».

Chi non abita a Medicina, paese di 16mila abitanti, ma ci lavora, per entrare e uscire avrà un'autorizzazione da parte del Comune. Il provvedimento scattato include però la sospensione di tutte le attività produttive e commerciali, mentre resteranno aperti negozi di generi alimentari, farmacie, rivenditori di mangimi per animali, distributori di carburante, ottici, attività connesse al rifornimento dei beni essenziali e le strutture socio assistenziali. Inaccessibili invece parchi, aree cani e sportive. Consentito infine il servizio di raccolta rifiuti e consegna a domicilio di farmaci e generi alimentari.

Di scelta «coraggiosa e necessaria» parla anche il sindaco di Bologna, Virginio Merola, mentre il commissario ad Acta della Regione Emilia-Romagna, Sergio Venturi, di provvedimento preventivo. Del resto la situazione era irrimandabile visti i numeri inviati due giorni fa in Regione dall'Usl di Imola e dall'ordinario di Malattie Infettive dell'Università di Bologna: 90 casi accertati di Coronavirus a Medicina e Ganzanigo, 8 decessi, 22 ricoveri ospedalieri e 24 casi in isolamento fiduciario domiciliare, oltre a 102 in isolamento precauzionale. «Mi tocca dirvi quello che un sindaco non vorrebbe mai dire - ha sottolineato il primo cittadino di Medicina Matteo Montinari in un video diffuso su Facebook - Dobbiamo però seguire le indicazioni dei medici che stanno gestendo al meglio quest'emergenza sanitaria». «Siamo tutti qui impegnati a trovare un senso a questa storia - aggiunge citando Vasco - In realtà non c'è alcun senso, c'è comunque un domani che arriverà e saremo fortunati di viverlo insieme.

Vi voglio bene».

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