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Open Arms e il rifiuto a Malta: "Vanno sbarcati tutti i 160"

La Ong recupera altri 39 migranti nelle acque maltesi ma si rifiuta di farli scendere: "Caos con gli altri 121"

Open Arms e il rifiuto a Malta: "Vanno sbarcati tutti i 160"

Nel mondo alla rovescia delle Ong non si consegnano ai maltesi 39 migranti che sarebbero scesi a terra perché devono sbarcare anche gli altri 121. E si presentano in procura esposti sul mancato sbarco in Italia mentre la capo missione Ana Isabel Montes Mier dichiara: «Se salvare vite è un crimine sono una trafficante». Peccato che l'attivista spagnola di Open Arms non solo è indagata, ma pure recidiva. La procura di Ragusa ha chiesto il 4 luglio il suo rinvio a giudizio per avere portato altri migranti in Italia, con lo stesso metodo, nel 2018. Il procuratore capo di Ragusa, Fabio D'Anna, e il sostituto Santo Fornasier la accusano di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e di «violenza» (morale) per avere obbligato le nostre «autorità a concedere l'approdo in un porto del territorio italiano».

Il «metodo» Open Arms, ieri, ha aggiunto un nuovo tassello. Nella notte fra venerdì e sabato la nave della Ong spagnola è intervenuta in area Sar maltese recuperando altri 39 migranti nonostante a bordo ne avesse già 121. L'operazione è avvenuta «in coordinamento con le autorità maltesi» sostiene Riccardo Gatti, numero due di Open Arms durante la conferenza stampa a Lampedusa. In realtà gli spagnoli avrebbero dovuto solo attendere l'arrivo dei maltesi, che erano disposti a farsi carico dei 39. Il loro natante all'inizio non stava affondando, ma dopo l'arrivo della nave della Ong ha iniziato, guarda caso, a imbarcare acqua. Spesso per farsi prendere dagli «umanitari» i migranti si gettano in mare, anche se non sanno nuotare. A questo punto sono stati caricati tutti a bordo. «Malta ci ha detto che avrebbe mandato una motovedetta, ma quando è arrivata, mentre ci apprestavamo a operare il trasbordo, la situazione è degenerata» ha spiegato Gatti. I 121, che attendono da 9 giorni di sbarcare sono andati su tutte le furie quando hanno capito che i nuovi arrivati sarebbero scesi subito. «Le persone a bordo da 10 giorni non capivano. Il loro equilibrio psicologico è crollato. Abbiamo comunicato che per motivi di sicurezza era impossibile far salire solo le ultime persone soccorse e che bisognava trovare una soluzione di sbarco per tutti» conferma il responsabile di Open Arms. Ovviamente i maltesi hanno risposto picche disposti a prendersi in carico solo i 39 di loro competenza. Risultato? Non è sbarcato nessuno. Un'altra assurdità della Ong spagnola che si incastra con le sue mani e adesso pretende che tutti i migranti a bordo, compresi i 39 che Malta avrebbe accolto, sbarchino in Italia. Al momento, però, Open Arms resta in mezzo al mare al largo di Lampedusa. «Per portare viveri e tutto il materiale necessario per il nostro equipaggio» annunciano gli spagnoli via Twitter sta arrivando in appoggio Astral, una barca a vela di lusso donata a suo tempo al re dei materassi in Spagna Livio Lo Monaco.

In soccorso ai talebani dell'accoglienza è arrivato ieri il Comune di Napoli: «Ricordate sempre che il porto di Napoli è aperto. Saremo pronti ad accogliervi e a trovare un luogo sicuro».

Dalla Spagna Íñigo Urkullu il presidente della regione basca, Quim Torra, che guida la Catalogna, Ada Colau, sindaco di Barcellona e il primo cittadino di Valencia sono disposti ad accogliere i migranti. Il governo di Madrid dice no e Open Arms preferisce applicare il suo «metodo» all'Italia.

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