Matteo Renzi lo ha chiamato per rassicurarlo: il gruppo parlamentare che formerà continuerà a sostenere il governo. Ma Giuseppe Conte è tutt'altro che tranquillo. Come non dimenticare, del resto, quell'"Enrico stai sereno" di lettiana memoria?
Così da Palazzo Chigi non commentano l'iniziativa dell'ex segretario Pd, ma sottolineano come sia "singolare" la scelta dei tempi dell'operazione. E in particolare lascia qualche perplessità la decisione di annunciarla immediatamente dopo il giuramento di viceministri e sttosegretari. "Se portata a compimento prima della nascita del nuovo esecutivo, questa operazione, niente affatto trascurabile, avrebbe assicurato un percorso ben più lineare e trasparente alla formazione del governo", dicono fonti di governo smentendo altre considerazioni da parte del premier, "Il presidente incaricato avrebbe potuto disporre di un quadro di riferimento più completo per valutare la sostenibilità e la percorribilità del nuovo progetto di governo che ha presentato al Paese".
Di fatto, ora il premier dovrà confrontarsi con un'altra forza politica, non consultata nei giorni precedenti alla nascita del governo, quando la trattativa è stata portata avanti tra Movimento 5 Stelle, un Pd nei fatti "derenzizzato" e Liberi e uguali.
E le garanzie che ora Renzi dà al premier rischiano di lasciare il tempo che trovano, soprattutto perché nel Conte bis questa nuova compagine non poco rappresentata, se non con il ministro alle Politiche agricole Teresa Bellanova. L'intera operazione da parte di uno dei principali fautori di questo esecutivo non può non apparire così come possibilità di staccare la spina senza consultare i vertici del Pd.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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