L'offensiva turca sull'avamposto curdo di Afrin non è ancora terminata, ma il vulcanico presidente Erdogan già annuncia ulteriori avanzate del suo esercito in territorio siriano per «sgominare i terroristi». L'obiettivo più eclatante è la città di Kobane (che l'aspirante sultano di Ankara preferisce chiamare con il nome arabo di Aïn al-Arab), caposaldo delle milizie curde dell'Ypg che ne hanno ripreso il controllo con un pesante prezzo di sangue nel gennaio 2015 dopo quattro durissimi mesi di combattimenti contro lo «Stato islamico», che proprio a Kobane vide iniziare il suo declino militare.
Erdogan ha promesso di «ripulire» Kobane come Afrin e altre località siriane lungo la frontiera con la Turchia, anche se l'Ypg è alleata degli Stati Uniti, e ha persino chiesto che la Nato intervenga al fianco di Ankara.
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