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Ora M5s getta la croce su Alde: 'L'accordo c'era, l'hanno rotto'

Il deputato M5s Di Stefano dà la colpa a Guy Verhofstadt: "Se non è in grado di portare a termine un accordo è un problema loro, non nostro"

Ora M5s getta la croce su Alde: 'L'accordo c'era, l'hanno rotto'

Fra Alde e M5s c'era un preaccordo, poi saltato perché Guy Verhofstadt non sarebbe stato capace di farlo rispettare: è questa la versione dei fatti fornita dal deputato siciliano dei Cinque Stelle Manlio Di Stefano, intervistato questa mattina ad Omnibus, su La7. La colpa, come sempre, è degli altri, giacché Grillo e i grillini sono infallibili.

"M5s ha cercato un accordo con Alde, perché in Europa è diverso - argomenta Di Stefano - Era un'alleanza tecnica, non politica, come già con lo Ukip. Non si è riusciti perché Verhofstadt, che è quello che ne esce peggio, si è venduto un preaccordo che il suo gruppo non ha accettato."

"È ovvio che quando noi abbiamo aperto le votazioni sulla nuova alleanza avessimo già un'intesa con l'ufficio di presidenza di Alde. Se poi il loro presidente non è in grado di portare avanti questo accordo è un problema più loro che nostro." Stessa linea assunta da Danilo Toninelli, ospite stamane a Sky Tg24: il sistema ci teme e per questo ci ha sgambettati.

La strategia difensiva è insomma quella già approntata ieri sera sul blog di Grillo dopo il gran rifiuto dell'Alde: i cattivi dell'establishment (con cui M5s, en passant, voleva allearsi furor di popolo della rete) hanno offerto un'intesa ai grillini per poi togliersi il gusto di farla saltare all'ultimo minuto.

Oppure - nella versione più raffinata - una volta fiutata la possibilità che i grillini potessero alterare gli equilibri del gruppo parlamentare, la "eurocasta" ha fatto marcia indietro. "Chi ha sbagliato è Verhofstadt, non il nostro Borrelli (il presunto artefice dell'alleanza fallita, ndr) - protesta ancora Di Stefano - Se poi ci sono problemi di metodo è una questione nostra interna non certo dei politologi da strapazzo" presenti in studio.

I panni sporchi, insomma, li hanno sporcati gli altri e comunque si lavano in casa. Di questo tempo torneremo al divieto di talk show. Che, come si sa, sono trappole del sistema.

Proprio come quelle che vengono tese a Bruxelles.

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