Ora Renzi fa finta di non capire: Visco lo attacca, lui lo ringrazia

Il governatore sbugiarda l'ex premier. Che però lo ringrazia: "Ha fugato ogni dubbio". In realtà restano le pressioni per salvare Banca Etruria

Ora Renzi fa finta di non capire: Visco lo attacca, lui lo ringrazia

È vero il governatore di Banca d'Italia, Ignazio Visco, in commissione Banche ha detto che da Matteo Renzi "non c'è stata insistenza". Ma è anche vero che una richiesta c'è stata eccome. L'allora premier si era interessato di Banca Etruria. E non lo aveva fatto solo con Visco. Anche Fabio Panetta, vice direttore di Banca d'Italia, "ha avuto incontri e gli sono state chieste informazioni" sull'istituto di Arezzo. "L'abbiamo presa come una richiesta di chi è attento al suo territorio", ha chiosato il governatore. Quella, che suona come una vera e propria vendetta dopo che il Pd si era opposto al rinnovo del mandato in via Nazionale, è l'ennesimo macigno sullo scandalo di Banca Etruria. Eppure Renzi sembra far finta di non capire.

"Ecco sbugiardato anche Renzi". L'ex premier ha sempre sostenuto di non aver mai avuto rapporti con le banche, se non per due mutui a lui intestati. Peccato che, come ha spiegato Visco in commissione Banche, abbia chiesto, "per ben due volte", notizie su Etruria. Lo avrebbe fatto in maniera impropria tanto che il numero uno di via Nazionale si sarebbe rifugiato nel segreto d'ufficio spiegandogli che di certi temi avrebbe parlato solo con il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Non solo. Secondo Visco, anche l'ex ministro per le Riforme Maria Elena Boschi avrebbe espresso la propria preoccupazione a Panetta e al presidente della Consob Giuseppe Vegas. "Già la preoccupazione di un ministro - tuonano i Cinque Stelle - è una pressione indebita su un organismo che dovrebbe essere indipendente, talmente indipendente che i parlamentari non possono nemmeno indirizzargli un'interrogazione".

Le dichiarazioni di Visco aggiungono un nuovo tassello alle pressioni fatte da Renzi e dalla Boschi per mettere a posto i pasticci di Arezzo. Pasticci che coinvolgevano in prima persona anche Pier Luigi Boschi, al tempo vice presidente di Etruria. Renzi, però, sembra fingere di non capire. Tanto che, dopo l'audizione in commissione Banche, si mette a ringraziare il governatore "per le parole di apprezzamento che ha rivolto" al suo governo. "Abbiamo sempre avuto la massima collaborazione istituzionale, anche quando non eravamo d'accordo su tutto nel merito - ha detto - mi fa piacere che egli finalmente fughi ogni dubbio sul comportamento dei ministri". Non solo. Nonostante in più di un'occasione la Banca d'Italia abbia dimostrato che ci sono state pressioni da parte sia della Boschi sia del ministro Graziano Delrio, il leader del Pd ha assicurato che i ministri del suo governo si sono limitati a "legittimi interessamenti legati al proprio territorio".

"Il nostro interesse per Etruria - ha concluso Renzi - era decisamente minore rispetto ad altri gravi problemi del sistema del credito e il tempo che abbiamo impiegato a informarci di questo lo conferma: decisamente più rilevante è stato il lavoro congiunto su altri dossier".

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