Padoan scarica Boschi: "Mai stata autorizzata a trattare sulle banche"

La risposta del ministro dell'Economia gela il Pd: "La gestione dei casi bancari è in capo al ministro delle Finanze"

Padoan scarica Boschi: "Mai stata autorizzata a trattare sulle banche"

«Non ho mai autorizzato nessuno ad andare a parlare su questioni bancarie né richiesto che membri del governo venissero a riferire a me» di questi «contatti con il mondo bancario».

Nell'arena ormai pre-elettorale della Commissione d'inchiesta sulle banche è il turno del ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Che naturalmente viene bersagliato di domande delle opposizioni sul caso politicamente più bollente, quello che coinvolge la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi. E quando un esponente del centrodestra gli chiede se sia stato lui ad autorizzare lei o il ministro Delrio (che aveva raccontato di aver chiamato il presidente di BpER per informarsi su Etruria) ad incontrare personaggi del mondo del credito per discutere della crisi di Banca Etruria risponde secco: no, mai. «La gestione dei casi bancari è in capo al ministro delle Finanze che ne parla con il presidente del Consiglio», aggiunge il ministro, spiegando che le discussioni sulle banche in difficoltà avvenivano «in modo continuativo» con l'allora premier Matteo Renzi, mentre solo «in rare occasioni» venivano estese agli altri membri del governo.

La domanda era precisa («Ha mai autorizzato») e difficilmente la risposta avrebbe potuto essere diversa. Del resto era stato proprio Padoan, due giorni prima, a twittare in difesa dell'operato del governo sulle crisi bancarie, rivendicando il cambio delle regole e la tutela dei «risparmiatori e contribuenti». Aggiungendo: «Senza interferenze, come dice Maria Elena Boschi». Era stata interpretata come una presa di posizione a sostegno della ex ministra, mentre ieri la «non autorizzazione» è stata letta come un segnale di distacco: «Padoan scarica la Boschi», proclamano le opposizioni e scrivono i siti. E Padoan, finita l'audizione, tiene a precisare che le interpretazioni in questo senso sono «strumentali». Una nota del Mef spiega a sera che domande come quelle di Augello sono capziose perché «richieste di autorizzazione come quelle ipotizzate nel corso dell'audizione non sono plausibili, e come ha risposto il Ministro Padoan non sono state formulate».

Ma nel frattempo le opposizioni si sono scatenate: «Quanto detto oggi da Padoan pone la Boschi in una condizione di millantato credito, visto che agiva all'insaputa di chi aveva la delega», tuona Andrea Augello di Fdi, che aveva posto la questione al ministro. I grillini partono all'attacco: «Il ministro dell'Economia Padoan ha scaricato Maria Elena Boschi. Ora le dimissioni sono un atto dovuto». Viene chiesta a gran voce un'audizione della sottosegretaria in Commissione, che il Pd esclude: «Il calendario è stato deciso all'unanimità.

Abbiamo mediato e abbiamo scelto di escludere alcune richieste e far posto ad altre. Se oggi si riapre, bene: ma serve l'unanimità e non si può riaprire tutto solo per Boschi», dice a Huffington Post il presidente del Pd, Matteo Orfini.

Trapela intanto una notevole irritazione del ministro Delrio per essere il coinvolgimento nelle domande e per la risposta di Padoan: all'epoca, ricordano i suoi, Delrio era sottosegretario alla presidenza del Consiglio, rendeva conto al premier e non avrebbe avuto bisogno di alcuna autorizzazione del Mef.

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