Roma«Il ritorno della regina Elena, di Vittorio Emanuele III, di Umberto II e della amatissima Maria Josè rappresenterebbe la chiusura di un cerchio per casa Savoia e la monarchia. La Repubblica Italiana dimostrerebbe così che non ha paura né dei vivi né dei morti».
Emanuele Filiberto di Savoia conferma i segnali positivi giunti dal governo e dal Parlamento in merito al possibile rientro delle salme dei reali sepolte all'estero.
Emanuele Filiberto se dovesse arrivare il via libera per il ritorno delle spoglie ipotizza una cerimonia ufficiale?
«Su questo punto occorre essere chiari. Noi non chiediamo nulla: nessuna cerimonia di Stato. Qualsiasi celebrazione sarebbe a nostro carico e non a carico dei cittadini e dello Stato: paghiamo noi. Forse potremmo ipotizzare un funerale con gli onori militari visto che entrambi erano generali».
Quale potrebbe essere il luogo della sepoltura?
«Su questo punto invece non transigeremo. Il luogo della sepoltura può essere soltanto il Pantheon perché è qui che sono sepolti i re e le regine d'Italia. I re d'Italia sono sepolti al Pantheon. ».
Non a Superga?
«Il primo a proporre Superga alla mia famiglia fu Ciampi. All'epoca in cui era presidente della Repubblica siamo stati ricevuti al Quirinale e ne abbiamo parlato. Ma su questo punto non trattiamo e già allora indicammo come unica tomba possibile il Pantheon accanto agli altri Re d'Italia».
Il rientro delle salme potrebbe rappresentare un problema?
«In realtà il clima politico è cambiato da tempo e francamente ritengo che non dovrebbe più costituire un problema. Anche la Russia ha permesso il rientro delle salme della famiglia imperiale. Immagino però possa sempre esserci qualche scontento».
Ma se ci fosse un referendum lei voterebbe Repubblica o Monarchia?
«È una questione superata. L'Italia è una Repubblica dal '46 e direi che è stabile. Per il rientro delle salme si tratta soltanto di non rinnegare la storia. Ricordo che la regina Elena e Maria Josè sono state regine amate e che a loro volta hanno molto amato gli italiani».
Ma a lei Renzi piace?
«Voglio dargli fiducia e francamente non è che veda altri in grado di sostituirlo. La sua forza è il consenso che è riuscito a raccogliere. Sosteniamolo e giudichiamo alla fine sulla base dei risultati».
Pensa che il cambio di clima sia dovuto anche a lei e alla popolarità che ha raggiunto con i programmi televisivi? Ha qualche nuovo progetto?
«Non appena siamo rientrati in Italia mi sono reso conto che c'era una disponibilità diversa sia da parte dell'allora governo Berlusconi sia da parte degli italiani.
Ora preferisco restare dietro le quinte ma ho uno splendido progetto con la mia casa di produzione, la Savoy & Gregory. Produrrò un film d'animazione con la regia e la sceneggiatura di Sylvain Chomet, l'autore de l'Illusionista basato su una serie di disegni, uno storyboard , di Federico Fellini»- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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