Se l'Italia fosse Mineo, ridente cittadina nel catanese, Angelino Alfano sarebbe premier di un governo monocolore Ncd. Alle scorse Europee il suo partito lì ha preso il 39%, alle amministrative del 2013 ha spazzato via tutti conquistando a man bassa il Comune con il 45%. La chiave del successo, spiega ai pm l'ex responsabile profughi al Viminale Luca Odevaine, agli arresti per Mafia Capitale, va cercata nel Cara di Mineo, il più grande centro di accoglienza di immigrati in Europa, e anche una grande macchina di voti, posti di lavoro, affari. É sempre Odevaine a fornire un confronto: l'Ikea di Catania occupa 150 persone, il centro profughi di Mineo 400. É quella la più grande industria della zona. E intorno al Cara si sono sviluppati appetiti e consorterie, un sistema collaudato (finito nel mirino della Procura) tra assunzioni, scambi di favori con amministrazioni amiche e soldi, tanti soldi (circa 50 milioni l'anno per la gestione del Cara, con un indotto fra stipendi e forniture di 1 milione di euro al mese).
Un intreccio che porta molto spesso a uomini di Ncd. Alla guida del Cara fino al 2013, quando lascia perché chiamato al governo come sottosegretario, c'è l'alfaniano Giuseppe Castiglione. A prenderne le redini, come presidente del consorzio «Calatino Terra d'Accoglienza», la cooperativa che gestisce il centro, arriva Anna Aloisi. Chi è? È l'attuale sindaco di Mineo, alfaniana doc nonché componente del coordinamento Ncd a Catania. Nei tre mesi precedenti alla sua vittoria (col 45%) alle amministrative 2013, il Consorzio Calatino Terra d'Accoglienza scopre di avere urgente bisogno di nuovo personale, e assume 24 persone, proprio nelle settimane prima del voto. Tante, e non scelte a caso. «La mappa delle assunzioni non è al di sopra di ogni sospetto - scrive La Sicilia - il vicesindaco Salvo Tamburello (Ncd) ha una sorella impiegata al consorzio. L'assessore Massimo Pulici, da anni dipendente del consorzio, avrebbe piazzato anche un nipote e un cognato. Fra i consiglieri comunali: Giuseppe Biazzo, capogruppo della maggioranza vicino a Ncd, è componente del Cda del consorzio Calatino, mentre la moglie lavora allo Sprar, una delle strutture satellite del Cara, ndr )». Poi ci sono altri tre consiglieri della maggioranza del sindaco Ncd: uno lavora direttamente al Cara, l'altro ha un figlio che lavora lì, e il terzo un fratello assunto al Consorzio, «mentre allo Sprar risulta assunta la moglie del vicepresidente del Consiglio, Mario Margarone», anche lui eletto con la lista del sindaco Aloisi. E gli intrecci continuano tra parenti di primo, secondo e terzo grado in altri comuni della zona. Tutti al Cara, appassionatamente.
Ma l'enorme flusso di soldi pubblici che arriva al centro di accoglienza di Mineo permette anche di esercitare la fantasia. Con le sagre, ad esempio. Cosa c'entrano gli immigrati del centro di accoglienza con la «Festa del pecorino pepato di Castel di Iudica» o col «Presepe vivente di Vizzini»? C'entrano, c'entrano.... Nel 2014 il Consorzio ha distribuito quasi 200mila euro alle amministrazioni comunali amiche per finanziare eventi e feste di paese. Ufficialmente per «progetti d'integrazione» che prevedono la partecipazione dei migranti agli eventi. In realtà un altro tassello del sistema di potere e consenso grazie ai fondi per l'accoglienza, una grande torta dove affondare il coltello.
Il sistema in questo funziona egregiamente, per il resto fa acqua da tutte le parti. Racconta Antonio Rapisarda in un reportage su Il Tempo che per controllare 3.168 immigrati ci sono solo una ventina di poliziotti di un unico commissariato.
E infatti gli ospiti fanno quel che vogliono (da lì arriva il sospettato del duplice omicidio a Catania), hanno allestito persino un mercatino abusivo dove vendono sigarette, cibo, vestiti, oggetti di provenienza ignota. Il caos. Ma più redditizio dell'Ikea.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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