Parigi, omicidio e tortura. Lola uccisa senza movente

L'assassina è una clochard con problemi psichici. La pista battuta dagli inquirenti: "Pura follia"

Parigi, omicidio e tortura. Lola uccisa senza movente

«La nostra gioventù viene massacrata mentre i professionisti in lutto inseguono un'islamofobia immaginaria», scrive Stéphane Ravier, senatore di Francia, ora al fianco dell'estrema destra di Reconquête. Eric Zemmour, il fondatore del partito anti-immigrati, se la prende con il presidente Emmanuel Macron, «che pensa sempre ad altri, prima di pensare ai nostri». La ragione è che il capo dello Stato ieri ha ricordato la repressione di una manifestazione di indipendentisti algerini, a Parigi, 61 anni fa, come «uno dei crimini imperdonabili della Repubblica». Fingendo di ignorare - è il senso delle voci di estrema destra che si alzano indignate - che una ragazzina di 12 anni, Lola Daviet, è stata soffocata, sgozzata e torturata venerdì, mentre tornava a casa da scuola nel XIX arrondissement, da una donna di nazionalità algerina, Dahbia, 24 anni, senzatetto con problemi psichiatrici.

Eppure, nonostante il tentativo dell'estrema destra di leggere e cavalcare a fini politici il truce delitto che sta scioccando la Francia, l'inchiesta aperta ieri dalla Procura di Parigi sembrerebbe muoversi in tutt'altra direzione. La première dame Brigitte Macron, durante la visita programmata in un'altra scuola, parla di dramma «intollerabile» e «abominevole»: «Non dovrà accadere mai più». Ma nulla c'entra l'odio per la Francia o per i francesi, come qualcuno vorrebbe far credere, ricordando l'orribile assassinio di Samuel Paty, il 16 ottobre di due anni fa, quando il professore venne ucciso da un estremista islamico. Il #Francocide (l'uccisione di francesi), neologismo che avrebbe lo scopo di denunciare i delitti di odio contro l'identità francese, non sembra contemplato dagli inquirenti. La procura indaga per «omidicio e stupro con atti di tortura e barbarie su minore di 15 anni». E ciò che è peggio è che, secondo gli investigatori, quello della piccola Lola sarebbe un omicidio senza movente. Non ci sarebbe una pista da battere, se non quella della violenza pura e fine a stessa legata alla follia di chi l'ha commessa. Il corpo della piccola, fatto a pezzi, chiuso in un baule trovato nel condominio, con i piedi e i polsi legati e i numeri 1 e 0 attaccati sul corpo, non sarebbe stato martoriato per qualche ragione specifica. Escluso anche il «traffico d'organi», evocato da un testimone che aveva incrociato la sospettata mentre farneticava su organi e un mucchio di soldi. Ed è uuna circostanza che rende l'orrore ancora più spaventoso e la paura più forte tra gli studenti che frequentavano la scuola media di Lola, la Georges-Brassens, e che ieri sono tornati in aula con il terrore nel cuore e la necessità di un sostegno psicologico, mentre il ministro dell'Istruzione, Pap Ndiaye, faceva visita all'istituto.

L'algerina Dahbia, membro di un gruppo di emarginati senzatetto, è la principale sospettata, ora agli arresti. Era con Lola l'ultima volta che la ragazzina è stata vista entrare nel portone di casa sua, avvicinata e presa per un braccio. I genitori dicono sia una perfetta sconosciuta. E una vicina che ha visionato le immagini delle telecamere ha raccontato di aver visto la dodicenne «titubante e impaurita». La donna, 24 anni, è stata vista da testimoni, circa mezz'ora dopo, uscire dall'edificio e trascinare un pesante baule.

A metà pomeriggio, prima che il corpo della ragazza venisse trovato, Dahbia girava come «smarrita», poi avvistata su una panchina davanti a un tabaccaio, dal quale si è allontanata a bordo di una vettura. Gli inquirenti l'hanno localizzata in poche ore. Fermati anche la sorella e il conducente dell'auto, un algerino di 43 anni.

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