"Parità di stipendio tra uomini e donne". Boschi imita la Norvegia

Le calciatrici saranno pagate come i colleghi La sottosegretaria chiede un tavolo sul lavoro

"Parità di stipendio tra uomini e donne". Boschi imita la Norvegia

Anche stavolta Maria Elena c'è caduta con tutte le scarpe. Ha orecchiato la notizia, ha pensato che aveva qualcosa a che fare con il suo ruolo, ha deciso che doveva farsi sentire ed è corsa su Twitter. «Norvegia: sancita parità salariale tra calciatori e calciatrici. Domani con @LottiLuca daremo vita a tavolo di lavoro su questi temi».

La sottosegretaria alla presidenza del Consiglio Boschi cercava applausi e invece il popolo del web si è scatenato con beffe, risate e insulti. C'è chi ha ironizzato che forse nella scala delle priorità bisognasse pensare prima ad operai-operaie, chi incredulo ha sospettato un hackeraggio dell'account, chi ha evocato problemi di poveri, pensionati, terremotati, giovani disoccupati, chi ha consigliato di dedicarsi al bungee jumping, chi ha tirato in mezzo il babbo e le banche, chi è andato dritto sulla parolaccia. «Voi italiani che sgobbate in fonderia, sulle impalcature, sui campi sappiate che loro fanno il tavolo sulla parità salariale dei calciatori», è solo uno dei sarcastici commenti. Un altro: «Prossimo goal la parità salariale tra astronauta (femmina) ed astronauto (maschio) !!!».

Insomma, un prevedibile disastro. Perché solo accostare la civilissima e avanzatissima Norvegia all'Italia fa ridere, ma in tempi di crisi come questi la risata si trasforma in ghigno rabbioso. «In Norvegia sono avanti anni luce, è una società che rispetta davvero i generi, da noi è una cosa impensabile», ha spiegato pazientemente alla Boschi l'ex capitano e ct della nostra Nazionale femminile Carolina Morace.

Lei proprio non ci aveva pensato. E dire che negli ultimi mesi è passata da un incontro all'altro sull'argomento parità di genere. Dopo la festa della donna dell' 8 marzo al Lingotto di Torino ha riconosciuto: «Siamo in cammino, ma c'è ancora tanta strada da fare».

Poi è volata a New York per guidare all'Onu la delegazione alla Commission on the Status of Women e lì ha spiegato che il No al referendum costituzionale è stata un'occasione persa anche perché conteneva la parità tra parlamentari. Dopo un utile incontro con Ivanka Trump a Roma, ha discusso di parità nelle carriere scientifiche al G7 di Taormina.

Ok, l'obiettivo è da raggiungere entro il 2030, ma forse bisognerebbe cominciare a fare qualcosa.

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