"A parte l'Acea il resto è gratis et amore dei" Lo sfogo dell'avvocato contro gli amici M5s

Lanzalone, intercettato, si lamenta dei suoi amici grillini in Campidoglio: «Sono bulimici, si fanno vivi quando hanno bisogno, noi siamo in credito»

l presidente di Acea Luca Lanzalone e il soprintendente di Roma Francesco Prosperetti
l presidente di Acea Luca Lanzalone e il soprintendente di Roma Francesco Prosperetti

Un solo incarico, mille favori. Luca Lanzalone non sembrava convinto di essere al centro di una pioggia di «utilità», come ritiene la procura che l'ha arrestato accusandolo di far parte di un'associazione per delinquere finalizzata alla corruzione.

Anzi, l'avvocato genovese e superconsulente grillino per il sindaco Virginia Raggi (nella foto) sul caso dello stadio della Roma nelle intercettazioni viene pizzicato a lamentarsi proprio per i troppi lavori «gratis» donati all'amministrazione. Lanzalone ne parla con un socio, Luciano Costantini, raccontandogli di essersi sfogato con l'assessore al Bilancio del Campidoglio, Gianni Lemmetti, che gli aveva chiesto di «appoggiarlo» con Alfonso Bonafede, poi divenuto ministro della Giustizia. Richiesta alla quale Lanzalone dice di aver risposto così: «Ho detto, Gianni...(inc.), vediamo di capirci... allora, noi già vi stiamo dando una mano su un milione di cose gratis et amore dei, perchè vorrei far presente, non ci pensa mai nessuno... però, dico, guarda, noi abbiamo ricevuto una cosa da una sola persona che si chiama Virginia Raggi e che mi ha nominato nel Cda di Acea. Punto, fine. Chiuso! Detto ciò, tutto il resto che abbiamo fatto è stato fatto tutto gratis et amore dei e continuiamo a farlo gratis et amore dei. Mi sembra anche eccessivo, a questo punto, che pretendiate da noi che dovremmo prendere non ho capito bene quali posizioni, non ho capito bene in forza di quali poteri avremmo, per non ho capito bene a fare che cosa o favore di chi, dico, perché francamente sono un po' perplesso».

Dunque Lanzalone si sentiva «sfruttato». E nella stessa conversazione emergono conferme di altre ambizioni. Infatti sempre l'avvocato racconta che lo stesso assessore Lemmetti gli avrebbe detto «Ah, ma allora sali al governo». Aggiungendo di aspettarsi «che chiamassero anche me». E che l'assessore versiliano al Bilancio di Roma puntasse all'esecutivo lo conferma il socio Costantini: «L'altro giorno ha detto una roba Lemmetti fuori dal mondo... ha detto a un certo punto in amministrazione straordinaria fai nominare me ministro, così nomino io il commissario». I due snocciolano giudizi non lusinghieri sui grillini in Campidoglio. Definiti «bulimici», gente che «quando ha bisogno si fa viva e poi scompare», con un modo di fare «da politici». Lanzalone, in particolare, si sfoga per le tante richieste ricevute dagli amici pentastellati in Campidoglio e per i pochi incarichi formalizzati: «Sono abbastanza scoglionato anche su altre cose...

fan tutti dei ragionamenti poi teoricamente, come se noi fossimo, come dire, avessimo dei debiti nei loro confronti... noi non abbiam debiti con nessuno. Semmai abbiam dei crediti, per la Madonna... dobbiamo capire anche un attimo bene come funziona il mondo».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica