Partito l'iter per i fondi Ue Così l'Abruzzo fu risarcito

Roma È partito il procedimento per ottenere i fondi europei destinati ai disastri nazionali. La Commissione europea ha inviato a Roma 26 mappe delle zone terremotate su richiesta del governo italiano. Serviranno a stimare i danni e quindi chiedere l'attivazione del sostegno finanziario per le operazioni di soccorso e di ricostruzione delle infrastrutture delle zone terremotate. La stima dei danni è importante per capire a quale programma l'Italia potrà accedere. Il Fondo di solidarietà europeo prevede un piano nazionale, che scatta se l'impatto della calamità è di 3,32 miliardi di euro, oppure regionale se supera l'1,5% del Pil della regione, in questo caso delle regioni, colpite. Una volta inviata la richiesta la Commissione ha sei settimane per rispondere. Il fondo è stato attivato per tutti i terremoti recenti e non solo. L'Italia ha ricevuto dall'Ue 30 milioni di euro per il sisma del Molise del 2002, classificato come regionale. Per quello in Abruzzo (2009) l'Italia ha ricevuto 493,8 milioni e per quello in Emilia-Romagna 670 milioni. Circa 10-15 per le alluvioni che hanno colpito la Sardegna e il Veneto (piano regionale)

C'è quindi una grande differenza tra i fondi concessi per emergenze locali o nazionali. I fondi devono essere utilizzati per operazioni come il ripristino delle infrastrutture e anche per la gestione dell'emergenza. I contatti con l'esecutivo europeo sono in corso dalle prime ore successive al sisma. L'Ue ha un meccanismo di Protezione civile che coinvolge 34 paesi (anche extra Ue quindi).

L'Italia non ha chiesto l'invio di aiuti materiali, ma già mercoledì mattina ha ottenuto le mappe ad alta definizione del sistema Copernicus per coordinare meglio le operazioni dei soccorritori. Ieri è arrivato un drone della Protezione civile, sempre a supporto dei soccorsi.

AnS

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