Quella passione grillina per i dittatori: nel 2015 il convegno pro Maduro alla Camera

Quando Di Battista teorizzava: "Basta considerare i terroristi disumani"

Quella passione grillina per i dittatori: nel 2015 il convegno pro Maduro alla Camera

Sugli smartphone di qualche parlamentare del M5s da ieri circola uno screenshot. È un titolo con alcune parole pronunciate da Alessandro Di Battista il 16 agosto del 2014. La notizia di sette anni fa parla di «un post pubblicato sul Blog di Beppe Grillo» dall'allora deputato pentastellato in commissione Esteri. Si tratta del tristemente famoso articolo in cui Di Battista invitava a «trattare con i terroristi». Per poi spiegare così la sua quantomeno discutibile posizione: «Dovremmo smetterla di considerare il terrorista un soggetto disumano con il quale nemmeno intavolare una discussione».

«Avete capito adesso da dove arriva l'uscita di Conte?» sibilano con perfidia dalle parti dei governisti. Nel gruppo parlamentare collegano la gaffe del presidente del Movimento a certi toni barricaderi del passato, incarnati alla perfezione dalle prodezze di Dibba, che Conte rivorrebbe nei Cinque Stelle. Non solo a proposito della Cina, nel corso degli anni troppi grillini si sono distinti per le posizioni borderline in politica estera. Antica la passione per il dittatore venezuelano Hugo Chavez e il suo erede Nicolas Maduro. Il 13 marzo del 2015 Di Battista e l'attuale sottosegretario alla Farnesina Manlio Di Stefano organizzano un convegno a Montecitorio dal titolo «L'alba di una nuova Europa». Durante l'evento si prende a modello l'alleanza dei governi filo-chavisti di Centro e Sudamerica. Luciano Vasapollo, un professore della Sapienza, esalta Maduro. Di Battista e Di Stefano battono le mani. Sempre Di Stefano, accompagnato dalla deputata Ornella Bertorotta e dal senatore Vito Petrocelli, nel 2017 va a Caracas. La Bertorotta si distingue per una brillante dichiarazione: «Anche in Italia si sta male con Renzi». A giugno del 2020 il quotidiano spagnolo Abc rivela la storia di un presunto finanziamento in nero del regime chavista al M5s, soldi che secondo il giornale sarebbero stati ricevuti da Gianroberto Casaleggio nel 2010. La vicenda, controversa, si conclude con una querela da parte di Davide Casaleggio.

Chavez, Maduro, Fidel Castro, Evo Morales. Senza trascurare gli ayatollah iraniani. A gennaio dell'anno scorso gli Usa uccidono il generale Qassem Soleimani, numero due del regime. Di Battista commenta e definisce «vigliacco» e «stupido» il raid americano. Quindi aggiunge: «L'Iran non ha mai rappresentato una minaccia per il nostro Paese». Qualche mese prima, a novembre 2019, il sottosegretario Manlio Di Stefano aveva avuto un cordialissimo incontro con l'ambasciatore di Teheran a Roma. Noti anche i rapporti del senatore Petrocelli con l'Azerbaijan, governato col pugno di ferro dalla dinastia degli Aliyev a partire dal crollo dell'Unione Sovietica. Più volte ospite nella capitale Baku, Petrocelli ad aprile scorso ha guidato una delegazione del Comune di Matera (amministrato dal grillino Domenico Bennardi) in visita nel paese del Caucaso. Infine Grillo, ancora lui.

Tra il serio il faceto il Garante il 15 settembre dell'anno scorso interviene in collegamento durante un incontro con i senatori. Eloquenti le sue parole, a proposito della democrazia diretta nel mondo: «Chiedono delle domande nei Paesi dove hanno un dittatore. Allora oggi è paradossale che funzionino più le dittature che le democrazie».

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