Il Pd accelera, i grillini nicchiano Contrari cattolici e il centrodestra

Il Pd accelera, i grillini nicchiano Contrari cattolici e il centrodestra

Roma La morte in Svizzera di Dj Fabo riapre la discussione politica sul fine vita, e forse riuscirà a scuotere dal torpore il Parlamento, che da mesi rinvia l'esame delle leggi in materia.

Il Pd sembra deciso ad andare avanti: «Vogliamo fare di questa una legislatura dei diritti - dice il capogruppo alla Camera Ettore Rosato - La politica ha il compito di guardare in faccia i problemi delle persone, e la legge su testamento biologico va in questa direzione». Dopo la approvazione, attesa da anni, delle unioni civili, il partito di Matteo Renzi vuole dunque portare a casa anche una normativa laica sul testamento biologico, nonostante le resistenze dei centristi di maggioranza e di alcuni cattolici dem. Del resto, all'Assemblea nazionale Pd Matteo Renzi era stato chiaro: «Non si può non vedere che fuori da qui c'è un mondo che chiede risposte nuove. Il Paese ha bisogno di avere delle risposte su argomenti difficili, perché il testamento biologico non è una passeggiata. E io non so se sia sinistra o destra questo, so che è giusto. E ciò che è giusto va fatto». I grillini, che pure non hanno mosso un dito in questi anni sul tema, ora improvvisamente incalzano il Parlamento a legiferare. E nel Pd ci si augura che su questo tema i Cinque Stelle non compiano le stesse giravolte che si videro ai tempi delle unioni gay, prima avallate e poi bocciate dal partito di Grillo: in quel caso, con i loro voti, sarebbe possibile vincere l'ostruzionismo dei cattolici e compensare i «no» della maggioranza, portando a casa la legge. Del resto, i sondaggi dicono che la stragrande maggioranza degli italiani è a favore.

Ma tutte le forze politiche sono divise. Dal centrodestra si fanno sentire per ora solo i contrari: «No al suicidio di Stato», tuona Maurizio Gasparri. Il capo della Lega Matteo Salvini evita di prendere posizione, limitandosi ad auspicare che «il Parlamento affronti il dibattito». Aggiungendo però che la proposta all'esame della commissione non gli piace, perché a suo dire sarebbe «una legge spot».

Più coraggiosamente, il governatore del Veneto Luca Zaia entra invece nel merito, e si dice favorevole a una legge che dia risposta al dramma di persone nelle stesse condizioni di Dj Fabo: «È indispensabile che lasciamo loro la possibilità di autodeterminare come porre fine alle sofferenze. Non è ammissibile che non sia ammessa in Italia la libertà di scegliere un percorso legale, senza bisogno di dover espatriare».

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