Il Pd di nuovo alle prese con la grana delle primarie

Roma, Emilia Romagna, Liguria e Campania. Dove le primarie sono terreno di scontro

Il Pd di nuovo alle prese con la grana delle primarie

Roma, Emilia Romagna, Liguria. E adesso è la volta della Campania. Le primarie non danno pace al Pd e continuano a essere terreno di scontro. Un mese fa le inchieste di Mafia Capitale hanno evidenziato come nella Capitale i rom siano stati pagati per votare Ignazio Marino alle primarie del 2013. In Emilia il renziano Matteo Richetti ha ritirato la sua candidatura perché indagato nell'ambito dell'inchiesta sulle "spese pazze" e il Pd ha mantenuto la guida della Regione con Stefano Bonaccini che, all'epoca delle primarie, risultava anch'egli indagato anche se poi il caso è stato archiviato. In Liguria, invece, è stato Sergio Cofferati a sollevare polemiche e a denunciare inquinamenti del voto che ha vincente la candidata renziana Raffaella Paita. Qui la questione è più politica in quanto le indagini non ribalterebbero in ogni caso l’esito del voto che, secondo Cofferati, sarebbe stato inquinato da esponenti di centrodestra che hanno effettuato “un cambio di casacca” troppo repentino e da alcuni capibastone che avrebbero pagato per far votare gli immigrati.

In Campania, invece, le primarie sono state rinviate per la terza volta consecutiva al 22 febbraio. A complicare la situazione è la condanna per abuso d’ufficio inflitta al sindaco di Salerno Vincenzo De Luca che, in base alla legge Severino non può assumere incarichi pubblici. Il Pd regionale spinge per la sua uscita di scena mentre quello nazionale vorrebbe candidare Gennaro Migliore cancellando di fatto le primarie. Un’idea a cui si oppone fortemente anche l’altro candidato Andrea Cozzolino secondo il quale: “Se il partito lavorasse per evitare le primarie minerebbe quello che i sondaggi dicono, e cioè che possiamo vincere solo attraverso la partecipazione democratica”.

Migliore, invece, approva il rinvio che lega al voto per il Colle: “Al momento l’attenzione è tutta per l’elezione del Presidente della Repubblica. Credo sia giusto concentrarsi su questo, un impegno che regge non solo le sorti di un partito ma di un Paese”.

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