Pd, Orlando sfida Renzi: "Mi candido per vincere"

Il Guardasigilli scende in campo per la segreteria del Pd: "Basta con la politica della prepotenza. Cambierò il partito"

Pd, Orlando sfida Renzi: "Mi candido per vincere"

Proseguono le mosse interne al Pd. Dopo l'infuocata assemblea di domenica scorsa, la rottura della sinistra dem e la candidatura alla segreteria di Michele Emiliano, arrivano anche le parole di Andrea Orlando che ha deciso di sfidare il governatore della Puglia e Matteo Renzi per la corsa alla poltrona di segretario dem. "Dobbiamo avere cinquanta sfumature di Pd, non di rosso. Dentro il Pd ci deve essere anche il rosso, ma noi dobbiamo rifare il Pd che abbiamo sognato dieci anni fa e dobbiamo lavorare per evitare che la politica diventi soltanto risse, conflitti e scontri tra personalità. Ma torni a essere grande e bella occasione di vivere insieme e lavorare per la trasformazione dell’Italia", ha risposto il ministro della Giustizia, pochi minuti dopo l’annuncio della sua candidatura alla segreteria del Pd, a chi gli chiede se nel partito democratico ci siano cinquanta sfumature di rosso.

Poi ha aggiunto: "Ci saranno tanti con me e vedremo come organizzarci". Il ministro delle Giustizia ha poi spiegato le ragioni della sua candidatura: "Non mi rassegno al fatto che la politica debba diventare solo prepotenza. Sono deciso a vincere, mi candido per vincere.

Ho deciso di candidarmi perché credo che ci voglia responsabilità, ho deciso di candidarmi perché credo che il partito democratico debba cambiare profondamente per poter essere utile davvero all’Italia e ai problemi degli italiani, che in questo momento stanno vivendo momenti molto difficili".

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