Il tema del voto anticipato agita e non poco le acque del Pd. Il partito non è compatto e si riaprono spaccature che rinvigoriscono le fronde. A non accettare l'idea di un ritorno alle urne è soprattutto l'ala orlandiana. Orlando e Vannino Chiti avrebbero già preparato un documento che contesta l'impianto proporzionale della nuova legge elettorale che potrebbe nascere da un'intesa larga tra i grandi partiti. La truppa anti-voto avrebbe dei "veterani" al Senato.
Tra questi ci sono Chiti, Mucchetti, Tocci e Barioli. E il primo messaggio per Renzi sarebbe un "no" ad una segreteria unitaria con l'ingresso in squadra dello stesso Orlando. Il Guardasigilli di fatto potrebbe rifiutare l'offerta di Renzi. Adesso, secondo quanto riporta l'Huffingtonpost, l'ex premier sta preparando un'offensiva interna. Una mossa per evitare di arrivare all'ora "x" dell'intesa sulla legge elettorale con un partito troppo diviso. Di certo l'aria di un voto in autunno potrebbe mettere a duera prova la tenuta interna del Pd. E il probabile rifiuto degli orlandani per un ingresso in segreteria è un pessimo segnale per Renzi.
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