Il Pd si spacca sul voto: gelo tra Orlando e Renzi

Il tema del voto anticipato agita e non poco le acque del Pd. Il partito non è compatto e si riaprono spaccature che rinvigoriscono le fronde

Il Pd si spacca sul voto: gelo tra Orlando e Renzi

Il tema del voto anticipato agita e non poco le acque del Pd. Il partito non è compatto e si riaprono spaccature che rinvigoriscono le fronde. A non accettare l'idea di un ritorno alle urne è soprattutto l'ala orlandiana. Orlando e Vannino Chiti avrebbero già preparato un documento che contesta l'impianto proporzionale della nuova legge elettorale che potrebbe nascere da un'intesa larga tra i grandi partiti. La truppa anti-voto avrebbe dei "veterani" al Senato.

Tra questi ci sono Chiti, Mucchetti, Tocci e Barioli. E il primo messaggio per Renzi sarebbe un "no" ad una segreteria unitaria con l'ingresso in squadra dello stesso Orlando. Il Guardasigilli di fatto potrebbe rifiutare l'offerta di Renzi. Adesso, secondo quanto riporta l'Huffingtonpost, l'ex premier sta preparando un'offensiva interna. Una mossa per evitare di arrivare all'ora "x" dell'intesa sulla legge elettorale con un partito troppo diviso. Di certo l'aria di un voto in autunno potrebbe mettere a duera prova la tenuta interna del Pd. E il probabile rifiuto degli orlandani per un ingresso in segreteria è un pessimo segnale per Renzi.

I senatori dem orlandiani non usano giri di parole: "Nel mentre si confrontano, del tutto legittimamente, modelli e soluzioni spesso molto lontani tra di loro, sosteniamo con determinazione la necessità che il Pd tenga fermo il principio dell’equilibrio tra governabilità e rappresentanza quale requisito non contrattabile nel doveroso confronto parlamentare con tutti i partiti e movimenti, scongiurando ogni ipotesi proporzionalistica, che produrrebbe ingovernabilità ed instabilità, ripristinando il potere di scelta dei parlamentari da parte dei cittadini". Messaggio chiaro per l'ex premier...

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