L' ennesimo rifiuto di Luigi Di Maio a un governo con il centrodestra non sorprende di certo Silvio Berlusconi. L'idea di fondo è che fosse già tutto previsto. Fallito il tentativo di dividere il centrodestra, fallito il tentativo di azzerare il Pd con la più improbabile delle alleanze, il capo politico dei Cinquestelle, rimasto isolato, sorvola sulla batosta friulana e si rifugia nell'insulto anche verso il leader della Lega, evocando fantomatici ricatti esercitati ai suoi danni dal presidente di Forza Italia.
Berlusconi, colpito da una forte bronchite a causa degli sbalzi di temperatura patiti a Trieste, evita dichiarazioni pubbliche sulle giravolte del numero uno pentastellato. Ma non può non far notare quanto avesse messo in guardia gli alleati sull'inaffidabilità dei Cinquestelle. Il Cavaliere, confrontandosi con i suoi dirigenti, non nasconde che per la prima volta ci sia la consapevolezza e la preoccupazione per un possibile ritorno alle urne.
L'indicazione prioritaria resta quella di convincere Salvini ad accettare un eventuale incarico al buio per verificare se il centrodestra riuscirà a trovare in Parlamento i numeri per governare. Qualcuno pensa anche a un appoggio esterno del Pd, ma è un'altra ipotesi di difficilissima realizzazione. Se il varo di un governo del centrodestra non dovesse riuscire, Forza Italia inizia a confrontarsi sulla modifica della legge elettorale. La preferenza è per un premio alla coalizione. Ma dietro forti garanzie da parte dell'alleato leghista sul rispetto dei pesi e contrappesi si potrebbe ragionare anche sul premio alla lista. «Il presidente della Repubblica individui un garante che prenda in carico 3-4 punti di programma indispensabili e dia tempo al Parlamento di cambiare la legge elettorale per poi tornare al voto», chiede Giovanni Toti.
Di certo Forza Italia si sta impegnando per favorire la piena operatività del Parlamento. Mariastella Gelmini ieri ha mobilitato il suo gruppo parlamentare per chiedere la formazione delle Commissioni parlamentari. «Basta stallo, basta immobilismo. Rendiamo subito operative le Camere. Nella storia parlamentare repubblicana ci sono almeno tre precedenti, nel 1976, nel 1979 e nel 1992, in cui la costituzione delle Commissioni è stata effettuata prima della formazione di un governo. Il Parlamento deve poter lavorare. I cittadini esigono risposte».
Forza Italia, poi, sta lanciando la sua campagna per convincere i contribuenti a donare il 2x1000 al partito azzurro, sotto la regia di Gregorio Fontana,
mentre Antonio Palmieri segue la comunicazione social. L'appello è partito: «Sostieni l'unica forza politica che ha una solida esperienza di governo e che propone ciò che serve all'Italia: dona il 2x1000 a Forza Italia».
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