Elezioni politiche 2022

Pizzarotti scarica il Terzo Polo: "Non mi candido, salvano i dirigenti"

L'ex primo cittadino di Parma si sfoga su Facebook, spiegando le ragioni dell'abbandono del progetto politico di Calenda e Renzi

Pizzarotti scarica il Terzo Polo: "Non mi candido, salvano i dirigenti"

Federico Pizzarotti non si candiderà alle prossime elezioni politiche. A darne comunicazione è proprio l'ex primo cittadino di Parma, che ha voluto spiegare su Facebook le ragioni del suo no a Calenda e Renzi. Originariamente l'ex grillino si sarebbe dovuto proporre per il Senato nelle circoscrizioni di Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, ma in un ruolo da comprimario: non comparendo in qualità di capolista, quindi, per lui l'elezione sarebbe stata un obiettivo pressoché impossibile da raggiungere.

Lo sfogo su Facebook

Per l'ex sindaco di Parma nel cosiddetto Terzo Polo non ci sarebbe spazio per candidati non collegati direttamente ad Azione o Italia Viva. "La scelta 'conservativa' e poco coraggiosa è stata quella di 'salvare l'attuale dirigenza', senza aprirsi a rappresentanti dei territori e di persone che potessero far crescere questo nuovo soggetto", lamenta sui social Pizzarotti."Non c'è stato posto per Gabriele Albertini, non c'è stato posto per Federico Pizzarotti e per altre figure che pure avrebbero a mio parere offerto un importante contributo e un messaggio di apertura e pluralità", precisa l'ex sindaco, "ma non è stato così, purtroppo le fusioni a freddo realizzate in due settimane hanno queste conseguenze".

Dopo la creazione di una "lista civica nazionale", che aveva già prodotto oltre 200 candidati, è arrivata la ricerca di un soggetto politico che potesse dar loro voce, spiega ancora Pizzarotti, che difende a spada tratta la sua decisione iniziale di sposare il progetto di Calenda e Renzi. "Qualcuno pensa che io abbia sbagliato ad aprire con generosità e senza 'garanzie preliminari' al Terzo Polo. Io ho compiuto una scelta parlando con i suoi promotori, dai quali ho ricevuto un caloroso benvenuto", racconta l'ex primo cittadino di Parma, "oltre la parola e una stretta di mano, non mi sembrava servissero altre rassicurazioni". I rappresentanti del Terzo Polo avevano dichiarato che una parte delle candidature sarebbe stata aperta. "Un 10%, avevano riportato i giornali", ricorda l'ex grillino, tuttavia "l'effetto reale è stato avere solo due proposte". "Non avevo chiesto e non mi aspettavo una candidatura 'blindata' (da sindaco ho sempre faticato per guadagnarmi le cose)", aggiunge Pizzarotti, "ma solo di essere messo nelle condizioni di poter gareggiare seriamente e di poter concretizzare una rappresentanza adeguata della lista civica nazionale. Non sono stati in grado di fare proposte serie e ieri sera ho dovuto a malincuore ritirare la mia candidatura".

All'Italia serve un programma serio e scevro di populismi, si legge ancora nel lungo sfogo, "che sappia dare risposte concrete ai territori e alle famiglie, a cui interessa avere servizi pubblici migliori, soluzioni sui rincari dell'energia e prospettive migliori sui salari, non promesse da imbonitori". Non manca, comunque, un'ultima stoccata a Calenda e Renzi:"Un ottimo programma si deve accompagnare con un allargamento sociale e politico nelle liste, mentre nel #Terzopolo hanno scelto (legittimamente o meno, non spetta a me giudicare) di limitarsi alle classi dirigenti di Azione e Italia Viva".

Il futuro

L'ex primo cittadino annuncia di voler ripartire col suo progetto di 'lista civica nazionale', con l'obiettivo di convogliare "le migliori energie che emergono dai territori, dalle amministrazioni locali e dall'associazionismo, in un progetto che rinnovi la politica e la renda accessibile a chi la vive dal basso".

Dopo i ringraziamenti di rito a tutti i collaboratori, Pizzarotti saluta i suoi citando Dino Zoff: "Il successo deve arrivare da sostanza, non da momenti di gloria".

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