Politica

Il premier ha occupato la Rai E parlavano di par condicio...

L'invasione dei tg nella settimana precedente al voto: Renzi, governo e Pd in video un'ora e mezzo al giorno. Al secondo posto i grillini: appena 15 minuti

Il premier ha occupato la Rai E parlavano di par condicio...

C'erano una volta le feroci battaglie per il rispetto della par condicio, le polemiche e l'indignazione d'ordinanza, gli allarmi e le emergenze democratiche evocate e fatte risuonare magari anche a sproposito. Acqua passata. Oggi i dati sulle presenze in tv dei politici vengono accolti nell'indifferenza generale o quasi. Le figure istituzionali chiudono gli occhi, il Parlamento sonnecchia, figuriamoci girotondi, popoli viola, attori, artisti e comici assortiti.

I numeri sono impressionanti. L'ultimo aggiornamento Agcom, pubblicato da La Notizia e relativo al periodo 23-29 maggio, dipinge un quadro dell'informazione e dei telegiornali Rai a tinte smaccatamente renziane. In una settimana importantissima in chiave elettorale - in un periodo in cui l'attenzione delle testate per il rispetto del pluralismo dovrebbe essere massima - i tg del servizio pubblico hanno riservato al Pd un tempo di antenna (il minutaggio complessivo tra interviste e notizie date in terza persona) pari a 3 ore 46 minuti. In secondo posizione c'è il Movimento Cinque Stelle, cui sono state dedicate in totale 2 ore 31 minuti. Gli altri seguono a distanze abissali: Forza Italia a 1 ora e 20, la Lega a 41 minuti.

Se si guarda al tempo dedicato al premier e al governo il dato è, se possibile, ancora più impressionante. Al solo Matteo Renzi la Rai, dal 22 al 29 maggio, ha concesso 5 ore 47 minuti, quasi il doppio di quanto riservato al suo stesso partito. E al governo quasi altre 2 ore (un'ora e 56 minuti). La Notizia mette insieme i dati relativi a Pd, governo e Renzi ottenendo un totale di 14 ore e 29 minuti. E fa anche una media quotidiana dei tempi concessi all'universo renziano, nelle sue varie articolazioni, e al partito più vicino, M5S: se al primo viene concessa un'ora e mezza al giorno, al secondo circa 15 minuti al giorno.

L'analisi si sposta poi su talk show o programmi di approfondimento in onda sulla Rai, come Porta a Porta, Ballarò, l'Arena, Virus. Un dossier ad hoc dell'Agcom prende come periodo di riferimento quello dal 21 aprile al 20 maggio. Il Pd mette insieme 10 ore e 34 minuti; M5S 5 ore e 59 minuti; Forza Italia 6 ore e 20; la Lega è sotto le 5 ore. Renzi è stato presente nelle trasmissioni extra-tg circa 3 ore, mentre ministri e sottosegretari raggranellano 5 ore e 24 minuti. Difficile immaginare che dati di questo tipo possano non influire sull'esito del voto. Così come non è passata inosservata la presenza di Renzi ieri nell'ultima puntata di Virus, ultima nel vero senso della parola perché il programma è stato cancellato dalla nuova dirigenza Rai. «Il contagio liberale non si ferma con la chiusura di un programma» ha esordito Nicola Porro. Pungente la stoccata di chiusura: «A questo punto, presidente Renzi, spegne lei la luce dello studio?». E Renzi: «Assolutamente no, io mai mi permetterò di spegnere o accendere luci in Rai, per adesso faccio un altro mestiere».

L'evidente sproporzione a favore del premier e del Pd si registra anche in chiave referendaria e non solo sulla Rai. Un'anomalia sulla quale Renato Brunetta prova ad accendere i riflettori. «Nei media vengono riportate solo ed esclusivamente le ragioni del Sì: con il presidente del Consiglio super protagonista. Come gruppo parlamentare metteremo sotto monitoraggio, già dalla prossima settimana, presenze, tempi e contenuti della comunicazione nelle tv e denunceremo senza guardare in faccia nessuno, dalla Rai a Mediaset, tutti i direttori, i conduttori, i responsabili delle testate giornalistiche che non garantiranno il pluralismo. Denunceremo all'Agcom e alle Procure le violazioni della legge.

Stop all'invasione mediatica di Renzi e dei renziani».

Commenti