Un incandidabile al giorno leva i grillini di torno. Piovono altre tegole sulla testa di Luigi di Maio. Gli impresentabili vengono a galla come boe e mandano sempre di più alla deriva il canotto dei cinquestelle.
Ieri i riflettori erano tutti puntati sul sindaco di Bagheria Patrizio Cinque, accusato di turbativa d'asta, falso, abuso d'ufficio, rivelazione di segreto d'ufficio e omissione di atti d'ufficio. La Procura di Termini Imerese ha chiesto il suo rinvio a giudizio: l'udienza preliminare è fissata per l'11 aprile. Cinque, dopo la notizia dell'apertura d'inchiesta, si era autosospeso dal Movimento. Nell'indagine sono state coinvolte altre 21 persone tra imprenditori, funzionari comunali e un dirigente della Regione. Una parte dell'inchiesta si riferisce alla gestione degli appalti nel settore dei rifiuti, in particolare alla gara per il noleggio degli automezzi. Una seconda tranche all'affidamento della gestione del palazzetto dello sport. Un terzo capitolo riguarda, invece, una serie di abusi edilizi, riguardanti il cognato del primo cittadino.
Poi c'è la tegola Patty L'Abbate. Candidata al Senato per il M5s all'uninominale Puglia 4, nel 2012 si era presentata con il simbolo «Io Sud» di Adriana Poli Bortone alle elezioni comunali di Castellana Grotte (Bari). Ma il regolamento delle parlamentarie M5s recita che ogni candidato del M5s «non dovrà aver mai partecipato a elezioni di qualsiasi livello, né aver svolto un mandato elettorale o ricoperto ruoli di amministratore e/o componente di giunta o governo, con forze politiche diverse dal Movimento 5 Stelle a far data dal 4 ottobre 2009». Una disposizione che, evidentemente, ammette eccezioni per qualcuno, visto che una nota ufficiale del Movimento smonta la vicenda rimarcando che la candidatura dell'attivista pugliese «è conforme al regolamento. La sua precedente candidatura è stata debitamente comunicata al Movimento e riguarda una lista civica in particolare Insieme per Castellana che apparteneva ad una coalizione civica non in concorrenza con il Movimento 5 stelle». La stessa candidata grillina, infatti, ammette di essersi candidata in quella lista ma arrampicandosi sugli specchi, si giustifica: «Non c'era il Movimento» e «presi pochissimi voti». Qualche anno prima si candidò pure alle Provinciali. «Sì, ma tutte queste esperienze - fa presente la Patty - sono nel mio curriculum».
Ed ecco arriviamo al caso che forse in questi giorni più imbarazza i grillini alla deriva. Il candidato pro-trivelle. Ruggiero Quarto, candidato al Senato nell'uninominale Puglia 3, è un ingegnere che ha presentato un progetto e ha realizzato indagini geosismiche tramite l'azienda di cui era socio (la Geoprospector Srl con sede a Barletta) per la realizzazione di un parco eolico nel golfo di Manfredonia (50 pale alte ognuna oltre 150 metri sul livello del mare che deturpano gravemente il paesaggio delle coste del Gargano). Progetto che fu avversato dai grillini (tra cui anche la stessa Patty L'Abbate) che nel 2013 presentarono un'interpellanza parlamentare al ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando.
Infine, Ornella Bertorotta. Alla senatrice siciliana è stato notificato un avviso di conclusione indagine per l'inchiesta che la riguarda.
Tentata concussione: alla parlamentare grillina, per la quale a questo punto sembra prospettarsi il rinvio a giudizio, viene contestato di avere esercitato pressioni per ottenere l'assunzione di una giovane vicina al Movimento Cinque Stelle in una comunità di recupero nel catanese e di avere utilizzato i suoi poteri ispettivi e di interrogazione nei confronti della struttura per condizionarne le scelte. Lei nega tutto, naturalmente. Il metodo Caiata insegna.
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