Da Prodi a Cremaschi e Fassina: il partito delle tasse rialza la testa

Con il patto Pd-M5s riemergono le ricette della sinistra estrema

Da Prodi a Cremaschi e Fassina: il partito delle tasse rialza la testa

Giuseppe Conte ha promesso un governo di novità ma Maurizio Landini chiede un governo di ripristino. L'articolo 18? «Ripristiniamolo, anzi, estendiamolo». Le tasse? «Nessuno si scandalizzerà se verrà chiesto un contributo di solidarietà al quel 10 per cento di contribuenti». Si chiama patrimoniale, ma ormai anche Landini si serve delle perifrasi. E dunque, dimenticatevi le rottamazioni (delle cartelle), non confidate nella tassa (piatta). Luigi Di Maio ha dichiarato che mai, e poi mai, il prossimo governo varerà una legge patrimoniale (ma si sa cosa diceva del Pd...). Nicola Zingaretti ha assicurato che con il prossimo governo finalmente si tornerà a redistribuire. E poi c'è Romano Prodi che ha rotto gli indugi e, da Ravenna, chiamato gli economisti alle armi: «La Flat Tax è una porcheria. Serve una giustizia redistributiva. Chi ha di più, paghi di più!».

Se le premesse saranno rispettate, la prossima manovra non potrà che essere del popolo o, forse, quella che hanno sempre sognato i militanti di Potere al Popolo. Per scoprirlo non rimane che interrogarli. Decidiamo quindi di chiamare Giorgio Cremaschi, uomo di fabbrica metalmeccanico, ex segretario della Fiom prima di Landini, oggi portavoce della sinistra più radicale. Anche lei è per la patrimoniale? «Siamo all'opposizione di questo governo, ma siamo assolutamente a favore di questa misura. La necessità è redistribuire la ricchezza. Posso fare qualche proposta. Vuole?». Vada! È il suo momento, il prossimo governo potrebbe finalmente ascoltarla «E allora, propongo la più rigorosa progressività fiscale e la lotta all'evasione sul modello cinese e portoghese». Cioè? «Deducibilità degli scontrini. La soluzione è allegare nel modello 730 tutti gli scontrini degli acquisti. Si capisce che sono contro qualsiasi ipotesi di tassa piatta?». Mai detto meglio.

Ma cosa ne pensa Sel? Raccontano che sia uno di quei partiti minori che potrebbe entrare al governo. Conte da giorni li corteggia. Loro sono lusingati. L'occasione è propizia: «Del resto noi abbiamo dato la nostra disponibilità». A dirlo è Erasmo Palazzotto, deputato di Sel e figlio di un sindacalista della Cgil. Era uno dei parlamentari a bordo della nave ong Alex. Presto potrebbe imbarcarsi sul Conte II. Vale la pena sapere come la pensa. «La Flat Tax? La ritengo uno strumento di ingiustizia sociale». Le tasse? «Noi di Sel siamo contro una riduzione erga omnes delle tasse». Ma come ottenere le risorse che serviranno a scongiurare l'aumento dell'Iva? «Mi sembra evidente che serva uno shock fiscale. Un piano di investimenti pubblici». Non è che giriamo sempre intorno alla patrimoniale? «La patrimoniale non deve spaventare».

Ricette di sinistra ma molto dipende da chi farà il ministro dell'Economia. Spiace che nel toto ministri non sia presente il più liberale di tutti. È Stefano Fassina, già viceministro e deputato di Liberi e Uguali.

Nessuno ci crederà ma anche a lui, di questi tempi, la patrimoniale sembra troppo: «Meglio tassare le multinazionali del web, ma, sui condoni, dico basta». Era il più radicale di tutti, ma, dopo il ribaltone, è più sobrio di Prodi.

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