Roma «La partita è ancora aperta, ci sono margini per un accordo con i centristi», avverte il coordinatore siciliano di Forza Italia in Sicilia, Gianfranco Miccichè. «Non ci sono patti chiusi», fa eco il leader di Ap, Angelino Alfano.
Quando si tratta di Sicilia, tutto ciò che un giorno sembra sicuro all'indomani appare assolutamente incerto. E sulle elezioni regionali di novembre sta accadendo proprio questo. La prova è che Miccichè ha rinviato a dopo ferragosto il vertice fissato per oggi con tutti i parlamentari azzurri nazionali e regionali dell'isola. Quello che avrebbe dovuto portare al l'investitura di Nello Musumeci, appoggiato da Giorgia Meloni e Matteo Salvini.
Per il plenipotenziario siciliano di Silvio Berlusconi, dunque, l'accordo con gli alfaniani è ancora possibile e lui ci impegna ogni energia. Il ministro degli Esteri ancora non avrebbe stretto il patto con il Pd, perché rischia di far implodere il partito e questo senza avere le garanzie che davvero alle politiche un apparentamento con i dem lo salverebbe dal disastro elettorale.
Raccontano di un Maurizio Lupi furioso per le trattative del leader di Ap con Lorenzo Guerini e Graziano Delrio. Per i centristi lombardi sarebbe un grosso problema, perché alle regionali (e si parla di un election day per farle coincidere con le Politiche) rischierebbero un rifiuto del governatore leghista Roberto Maroni all'apparentamento tra centrodestra e Ap. Molti scalpitano, minacciano di lasciare il partito e di legarsi a Maroni con liste civiche.
In Sicilia Angelino non ha meno problemi, perché la base è naturalmente portata al patto con Berlusconi e molti big si oppongono all'alleanza con il Pd. Francesco Lo Cascio, coordinatore di Ap nell'isola, chiede ad Alfano di consultare i 16 parlamentari siciliani prima di decidere. Terzo problema: sulle prossime politiche, Alfano ha avuto molte rassicurazioni dai dem sulla possibilità di superare al Senato la scoglio dell'8 per cento entrando in coalizione con il Pd e dovendo così superare solo il 3, ma marzo è lontano.
Non si sa se e come potrà cambiare la legge elettorale e bisognerà vedere con chi altri si potrà alleare il Pd. «Ce li vede Bersani o Pisapia presentarsi alle elezioni insieme ad Alfano?», chiede ironico un big azzurro siciliano.Insomma, la candidatura di Musumeci è surgelata e quella del professore Armao ancora in piedi.
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