Punito dopo lo stupro di gruppo. Lo fa accoltellare dal fidanzato

La 17enne era stata abusata dal pachistano e da due suoi amici. E alla denuncia ha preferito il raid punitivo

Punito dopo lo stupro di gruppo. Lo fa accoltellare dal fidanzato

Milano. L'indagine, i carabinieri della compagnia di Rho, l'hanno voluta chiamare All about Love, ovvero «Tutto sull'amore». Di sicuro un'estremizzazione significativa, per non dire addirittura una provocazione bella e buona visto che quel che emerge da questa brutta storia con la passione, l'attaccamento e il trasporto ha davvero ben poco o nulla a che fare. È infatti una calcolata vicenda di vendetta, maturata sulla base di una grande sofferenza e di un'amicizia tradita nel peggiore dei modi, quella che in questi giorni ha portato ai domiciliari una minorenne di Novate Milanese, la 17enne Alice (il nome è di fantasia), i tre aguzzini pakistani (19, 25 e 36 anni) che l'avevano violentata nel gennaio 2019 dopo una serata in discoteca abbondantemente annaffiata dall'alcool, ma anche due amici 19enni della ragazza, corsi in suo aiuto al momento della vendetta. Si perché la ragazza vittima dello stupro non denuncia, si chiude nel silenzio, ma al tempo stesso non ci sta, non finge di dimenticare. E con il fidanzato e un amico pianifica una trappola nei confronti del giovane amico di cui lei si fidava ciecamente e che invece non solo l'ha «venduta» a due suoi connazionali più grandi, ma si è infilato nel trio diabolico approfittando anche lui dell'amica. Più che imperdonabile: assolutamente inaccettabile.

Le indagini iniziano il 12 novembre 2019, quando intorno alle 20 i passanti chiamano i carabinieri e il 118 per un ragazzo trovato sanguinante e in stato di semi incoscienza, riverso su una panchina nelle vicinanze della stazione ferroviaria di Novate. Il giovane, che è stato accoltellato al fianco destro, viene poi trasportato in codice rosso all'ospedale Niguarda di Milano. Dopo aver ispezionato i luoghi dell'aggressione, i carabinieri trovano e sequestrano, gettato nel parco pubblico, un coltello a serramanico con evidenti tracce di sangue.

Dai primi accertamenti emerge che il ragazzo, un pakistano di 19 anni, è stato assalito da altri due ragazzi che gli sferrano una coltellata al fianco destro mentre si trova in compagnia di una ragazza italiana minorenne. La ragazza, Alice appunto, viene subito sentita dai carabinieri e lei non si fa pregare. Racconta così della violenza subita nel gennaio di un anno fa da parte del 19enne e di due suoi connazionali. I tre avevano passato la serata in discoteca, poi la ragazza li aveva invitati a casa sua e loro avevano abusato di lei, approfittando del suo stato di ebbrezza. Un episodio che l'adolescente non aveva mai denunciato, ma che aveva riferito al suo fidanzato e all'amico. La giovane non ha ammesso di aver organizzato una spedizione punitiva, ma ha detto di aver dato appuntamento al pakistano per acquistare da lui un telefonino per regalarlo al fidanzato. «Lui però ha cercato ancora di mettermi le mani addosso, aveva un coltello - ha raccontato - il mio ragazzo e il mio amico sono intervenuti e nella lite lui si è ferito».

Una versione confermata sia dal fidanzato che dal complice, ma che è apparsa poco credibile ai carabinieri. Successive indagini hanno quindi permesso di risalire al movente del piano di vendetta, architettato dalla coppia per punire il diciannovenne autore della violenza.

I

tre ragazzi avevano organizzato l'agguato nei minimi dettagli. Nel loro piano, avevano anche previsto di rapinare il pakistano 19enne del cellulare e dei soldi. Una vendetta che per poco non si è trasformata in un omicidio.

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