Voleva vivere come le sue coetanee, frequentare gli amici, indossare la gonna o i pantaloni, magari anche truccarsi, perché no, come tutte le altre ragazze quando usciva.
Ma per il padre-padrone, marocchino devoto alla religione islamica, questi erano errori imperdonabili. Così gravi da dover «correggere» quella che considerava una stortura della figlia a suon di schiaffi, sperando di metterla in riga. L'ennesima storia di integrazione mancata ha come teatro la cittadina di Soresina, in provincia di Cremona. Lui, 58 anni, operaio, diversi anni fa aveva deciso di venire in Italia e con la famiglia si era trasferito nel Cremonese. Ma era rimasto sempre nell'ambito della sua comunità.
La figlia, che oggi ha sedici anni, invece, ha iniziato a frequentare ragazzi della sua età e si piano piano si è inserita nella comunità locale. Ha conosciuto amicizie esterne alla cerchia dei suoi connazionali e si è adeguata agli usi e costumi occidentali. Ma al padre questo comportamento non è piaciuto e lo ha considerato un allontanamento dalla cultura e dalla religione islamica. Così sabato, al termine dell'ennesima discussione, l'ha picchiata e, dopo averla presa a schiaffoni, le ha sbattuto la testa contro il muro, provocandole lesioni medicate in ospedale e giudicate guaribili in cinque giorni.
Sul posto sono giunti i carabinieri, chiamati dai vicini di casa, che hanno sentito le grida dell'adolescente. Ai militari dell'Arma l'uomo ha spiegato che la figlia era stata punita perché viveva troppo secondo i costumi occidentali. La sua posizione attualmente al vaglio degli inquirenti, che potrebbero denunciarlo a piede libero per maltrattamenti e lesioni personali. Ma le accuse al momento non sono state ancora formalizzate. Intanto la ragazza è stata sottratta alla famiglia e affidata a una comunità protetta.
Pochi giorni fa la stessa «lezione» era toccata ad una donna nordafricana che vive in provincia di Urbino. Il marito, connazionale e coetaneo, pretendeva che lei indossasse il velo, non voleva che si truccasse e le sottraeva il denaro che lei guadagnava mensilmente lavorando come badante.
Al temine di una delle tante discussioni, l'ha presa a bastonate davanti alla figlia di dodici anni, senza nessuna pietà. È stata proprio la bambina a salvare la mamma. Tenendo in braccio il fratellino piccolo, ha avuto il coraggio di chiamare i carabinieri che, sono riusciti a sottrarre la donna dalla morsa del marito.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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