Quella ragnatela di coop rosse legate al ras di Mafia Capitale

La cooperativa di Buzzi progettava l'emissione di obbligazioni con l'aiuto di Legacoop. Ecco tutti gli intrecci nati sull'asse Bologna-Reggio Emilia

Una ragnatela incredibile, all'interno della quale si annodano i fili che portano a decine di società finanziarie e a una moltiplicazione inarrestabile di poltrone. Benvenuti nei cunicoli del mondo Legacoop, la lega delle cooperative rosse che certo non esaurisce il suo potere economico nel controllo del gruppo assicurativo UnipolSai. Anzi, è proprio al di fuori di questo contesto che si sono sviluppate attività economiche a non finire. Il tutto, oggi, sotto il controllo di Mauro Lusetti, presidente di Legacoop, e di Aldo Soldi, vero collezionista di poltrone in una galassia in cui i consigli di amministrazione a volte arrivano a sfiorare i 20 componenti.

Per orientarsi occorre partire da Coopfond Spa, in passato presieduta dall'attuale ministro del lavoro, Giuliano Poletti. Controllata al 100% da Legacoop, questa società gestisce il ricco fondo mutualistico delle cooperative rosse, alimentato dal 3% degli utili di ciascuna. Coopfond è un veicolo finanziario che entra nel capitale delle varie società, rilevandone fette che possono arrivare fino al 50%. In base agli ultimi bilanci disponibili la società è arrivata ad avere in pancia partecipazioni per 251 milioni di euro, e a gestire un fondo di riserva da 412 milioni. Ma Coopfond, a quanto pare, fornisce anche altre soluzioni finanziarie. La società è citata nell'ultimo documento contabile della cooperativa «29 giugno», fino a poco tempo fa guidata da quel Salvatore Buzzi ora coinvolto nell'inchiesta «Mafia Capitale», che avrebbe esplorato proprio con l'assistenza della società di Legacoop la possibilità di emettere miniobbligazioni. Non finisce qui.

Coopfond, che ora è presieduta da Lusetti ed è guidata da Soldi nelle vesti di direttore generale, vanta a sua volta tre partecipazioni in altrettante società: Cooperfactor, Cooperfidi Italia e Cooperare Spa. La prima, Cooperfactor, è la società di factoring del mondo Legacoop, quella che anticipa i crediti che le coop rosse hanno nei confronti della Pa (nei limiti dell'80%). La seconda società, Cooperfidi Italia, ha dietro pure l'associazione delle cooperative bianche e rilascia garanzie alle banche che prestano soldi alle coop. Infine la terza società, Cooperare Spa, che è anche la più rilevante. Sede a Bologna, si tratta di un'altra holding di partecipazioni che acquisisce pacchetti di minoranza nelle coop con operazioni che partono da un taglio minimo di 4-5 milioni di euro. Gli ultimi dati di bilancio dicono che a fine 2013 la dotazione finanziaria di Cooperare Spa era arrivata a 268 milioni di euro. In più la società ha all'attivo investimenti in 9 società cooperative per un valore di 303 milioni di euro. Il pezzo più pregiato è una quota di Finsoe, la scatola di controllo del colosso assicurativo Unipol. Ma spuntano investimenti in settori come le concessioni autostradali (Holcoa) e le energie rinnovabili (Dister Energia), oltre a quelli in colossi della cooperazione rossa come Manutencoop e Cmc di Ravenna.

Le sorprese continuano anche ai piani alti di Cooperare Spa. Nella sua compagine azionaria, accanto a Coopfond, troviamo Ccfs (una sorta di consorzio finanziario) e le 5 finanziarie territoriali di sistema delle coop rosse, ovvero la Par.Co di Reggio Emilia, la Sofinco di Modena, la Parfinco di Bologna (nata dalla recente unione tra Fi.Bo di Bologna e la Fed.Ra di Ravenna), la Fin.Pa.S della Toscana e la Csa di Parma. In base agli ultimi dati di bilancio tutti gli azionisti di Cooperare Spa sono arrivati ad avere un patrimonio netto aggregato di 700 milioni di euro. Per certi aspetti simile anche la situazione di uno degli azionisti di Cooperare Spa, ossia il Ccfs (Consorzio cooperativo finanziario per lo sviluppo). Questa struttura, dietro alla quale c'è tutto il movimento delle cooperative rosse, rappresenta un'altra specie di banca del sistema, dal momento che offre depositi liberi, vincolati e tutta una serie di finanziamenti. In più dal Consorzio dipendono a cascata altre partecipazioni: Leasecoop spa (leasing immobiliare), Finanza Cooperativa (leasing mobiliare) e Quorum spa (leasing immobiliare).

Come si vede un intreccio incredibile, degno del più sofisticato gruppo finanziario.

Il tutto con il vertice ben saldo sull'asse Bologna-Reggio Emilia. A ulteriore dimostrazione di come, oltre a Poletti, nel governo tra gli uomini di riferimento delle coop rosse ci sia anche il sottosegretario Graziano Delrio, già sindaco della stessa Reggio Emilia.

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