RaiUno nasconde la Sicilia per paura del flop democrat

Niente speciale: in onda Fazio fino alle 23.45

RaiUno nasconde la Sicilia per paura del flop democrat

Milano - Dunque, stasera, mentre tutto intorno, nel resto del mondo televisivo, si dibatterà sui risultati delle elezioni siciliane, a Che tempo che fa si continuerà a parlare del più e del meno attorno al tavolo sorretto dall'acquario con i pesci rossi. È così: nonostante l'importanza anche a livello nazionale del confronto elettorale sull'isola, i vertici Rai non hanno ritenuto di cambiare la programmazione dello show di Fazio, che resta in onda fino alle 23,45. Mentre già dalle 22, orario di chiusura delle urne, le altre reti si scateneranno a dare gli esiti degli exit poll. Figuratevi, Mentana si sta già allenando da una settimana per la sua solita maratona: lui sarà in pole position alle 21,30 su La7 sguinzagliando i suoi inviati in Sicilia e a Ostia per una no-stop che durerà fino a lunedì sera, quando arriveranno i risultati definitivi. E anche tutte le reti all news stanno preparando grafici, schermi, studi, ospiti.

E sul primo canale che fanno? Discettano amabilmente, tra una battuta e l'altra, di cinema, arte, letteratura, sport. Certo, non che la tv di Stato si sia dimenticata dell'importante evento politico: se ne occuperà prima Rainews24, a partire dalle 21,50, e poi, dalle 22,35, uno Speciale del Tg2 e le edizioni del Tg3 e della Tgr. Mentre Raiuno interverrà soltanto con la normale edizione del Tg di mezzanotte. Tutto a posto, si dovrebbe concludere. Però, volendo pensar male, si potrebbe anche rilevare che Raiuno resta, nonostante tutto, la rete con il maggiore ascolto. E che magari si preferisce far dormire sonni tranquilli al suo vasto pubblico con le bellissime immagini delle gare di Carl Lewis o la voce suadente di Patty Pravo, ospiti stasera a Che tempo che fa, piuttosto che con la - possibile - figuraccia del partito di Renzi.

Sia chiaro: in questo gioco Fazio non c'entra proprio nulla. Dopo tutte le accuse che gli sono piovute addosso in questi mesi, non gli si può imputare anche di non stravolgere il senso e la linea editoriale del suo show, così come lo ha costruito per Raiuno (anche se su Raitre di politici ne ha ospitati molti). E neppure di non accorciare il programma per dare spazio agli esiti elettorali. La strategia parte dall'alto: dalla scelta dei vertici Rai, prima di Campo dall'Orto e poi di Mario Orfeo, di puntare su figure come Fazio o le sorelle Parodi per eliminare i programmi più spigolosi, spinosi, che invitano alla riflessione o che vanno a soffiare sul malcontento popolare, come erano L'Arena di Giletti o Virus di Nicola Porro.

A nessuno è neppure venuto in mente di chiedere a Bruno Vespa di realizzare uno speciale Porta a Porta come si sarebbe fatto anni fa... E non è neppure una questione di ascolti, dato che Vespa non avrebbe probabilmente ottenuto un risultato inferiore rispetto al tavolo di Che tempo che fa.

In più la Rai si è pure persa l'attesissimo match tv di martedì fra Matteo Renzi e Luigi Di Maio: in questo caso a viale Mazzini non si sono tirati indietro, anzi hanno fatto pressione per averlo, ma il candidato premier dei 5 Stelle ha preferito DiMartedì di Floris su La7, talk considerato più ospitale. Insomma, da qualunque parte la si guardi, sempre meglio tenersi lontani dal pubblico, vasto, anziano, tradizionalista e votante del primo canale...

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