Rapita e stuprata dall'ex per 3 giorni

Segregata e seviziata, per fuggire dall'orco si è buttata dall'auto

Rapita e stuprata dall'ex per 3 giorni

Schiaffi, calci, pugni in mezzo alla gente, che stava facendo shopping nell'outlet di Castel Romano. Decine di persone sono intervenute venerdì per salvare una giovane mamma italiana dalla violenza dell'ex compagno albanese, trenta anni, che da tre notti la teneva prigioniera dopo averla rapita, ripetutamente stuprata e picchiata.

È una storia terribile, fatta di giorni di violenza e paura tra Siena, Foligno e Roma, quella a cui la polizia ha posto fine arrestando M.M., 30 anni, irregolare sul territorio italiano. La vicenda andava avanti da oltre un anno e la donna era schiavizzata dall'ex, che la minacciava costantemente di far del male a lei e ai due figli, qualora avesse parlato. Mercoledì 31 luglio la vittima era stata segregata in casa a Foligno dall'aguzzino, stuprata e pestata di botte, fino al pomeriggio del venerdì quando, approfittando di un viaggio a Roma in cui è stata costretta a seguirlo, ha trovato la forza di gettarsi dalla vettura, che stava per fermarsi a Castel Romano.

Mentre era nel parcheggio si è accorta, infatti, che c'erano diverse persone e, approfittando della distrazione dell'albanese, ha aperto lo sportello della vettura ancora in movimento ed è finita in strada, dove si è messa a gridare e a chiedere aiuto. Per nulla spaventato l'uomo ha bloccato il veicolo, l'ha raggiunta e l'ha colpita con schiaffi e pugni. L'intervento dei presenti ha salvato la giovane mamma. Quando gli agenti del commissariato Spinaceto sono giunti sul posto l'albanese era scomparso. Alla polizia la vittima ha raccontato un anno di soprusi e violenze, sotto la minaccia di far del male ai ragazzi. Poi p stata ricoverata in ospedale. I filmati di videosorveglianza dell'outlet hanno consentito alla polizia di risalite all'auto dell'albanese.

Gli agenti della mobile di Roma, di Spinaceto e di Foligno sono andati a casa sua ad attenderlo, ma la svolta è arrivata in serata, quando una testimone ha raccontato di essersi trovata giovedì nell'abitazione del balordo e averlo visto picchiare la 38enne. Grazie a una scusa, gli investigatori hanno attirato il ricercato alla stazione dei treni di Foligno e sono riusciti a bloccarlo.

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