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Il reddito di cittadinanza per Grillo: "Lo Stato paghi chiunque sia vivo"

Il guru dei 5 Stelle: "Non è vero che poi uno non fa più niente"

Il reddito di cittadinanza per Grillo: "Lo Stato paghi chiunque sia vivo"

Roma - Più dell'Ilva, oggi, a rischiare la rottamazione è proprio il padre nobile del grillismo. Il voltafaccia del delfino Di Maio, dopo l'esternazione del comico genovese sulla riconversione delle acciaierie tarantine, è stato un campanello d'allarme secondo tutti gli osservatori del Movimento. Ora Grillo rischia anche la poltrona di padre nobile ecco perché ha voluto raddrizzare la barra del timone e riallinearsi al Di Maio-pensiero. Intervenendo al Rousseau city lab di Torino, Grillo torna a parlare di reddito di cittadinanza. E soprattutto torna a difenderlo, partendo da un presupposto preciso. La tecnologia, dice il guru dei Cinque Stelle, continua e continuerà sempre di più a dominare la produzione e il mondo del lavoro. Quindi nel futuro ci sarà sempre meno lavoro disponibile. E in questo contesto il reddito di cittadinanza non è una possibilità ma, come dice lo stesso Grillo, una «necessità». «Uno non può fare qualunque lavoro - insiste il comico genovese -, io Stato ti do un reddito, perché sei vivo, ti batte il cuore, e non è vero che chi ha un reddito non fa più niente, all'estero funziona». Grillo poi appoggia pure la tesi di Davide Casaleggio sulla necessità di «cambiare il paradigma della partecipazione politica». In questo caso Casaleggio jr e Grillo sono d'accordo: «non basta votare una persona e disinteressarsi di quello che fa per tutto il suo mandato. È necessario invece partecipare alla vita pubblica e alle scelte che vengono condotte». La posizione di Grillo, insomma, sembra riallineata a quella del gruppo dirigente pentastellato. Segnali di scollamento, però, ce ne sono ancora. Molti pensano infatti che l'uscita sull'Ilva («da riconvertire, non da smantellare» aveva detto Grillo) sia l'ennesimo e ultimo avvertimento a Di Maio e compagni. Il comico genovese, insomma, si tiene ai margini nell'ipotesi che un passo falso della coalizione giallo-verde porti a un riposizionamento dei grillini duri e puri, quelli che hanno sempre mal digerito l'alleato Salvini. Ultimamente, infatti, il comico genovese sembra preoccupato per l'ansia di occupare posti chiave mostrata da deputati e senatori pentastellati.

E il suo riavvicinamento all'ala degli integralisti di Roberto Fico e Carla Ruocco ne è la riprova.

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