Renzi rimpasta Pd e governo: innesta bersaniani e alfaniani

Gli uomini di Bersani pronti a mettere piede nella segreteria Pd. Ncd avrà più forza all'interno dell'esecutivo

Renzi rimpasta Pd e governo: innesta bersaniani e alfaniani

"Alla ripresa - aveva detto Matteo Renzi - ci saranno dei passaggi che riguardano il partito, sarà un momento di rilancio e di riorganizzazione". I movimenti in via del Nazareno coincideranno molto probabilmente con un rimpasto di governo che si trascina ormai da un po' di tempo. Entro fine gennaio, dicono fonti vicine a Palazzo Chigi, tutte le caselle saranno messe in ordine. Sarà l'ennesima mossa del premier per balcanizzare governo, maggioranza e Partito democratico e azzerare, una volta per tutte, i dissensi interni.

"I dossier del Pd e del governo - fanno trapelare piddini di fede renziana ai microfoni della Stampa - saranno affrontati e risolti tra la Direzione di metà gennaio sulle amministrative e l'assemblea nazionale del partito a metà febbraio". L'obiettivo di Renzi è di arrivare a una "gestione condivisa" del partito facendo entrare un po' di bersaniani che adesso sono fuori. Fermo restando i vice segretari Lorenzo Guerini e Debora Serracchiani e i renziani David Ermini e Ernesto Carbone, l'ex rottamatore è disposto ad accogliere al Nazareno Francesco Verducci dei "turchi" di Matteo Orfini, il cuperliano Andrea De Maria, Matteo Mauri dell'area "Sinistra è cambiamento" che fa capo a Maurizio Martina e Cesare Damiano e, infine, il bersaniano Nico Stumpo.

Sul fronte del governo più che di rimpasto si tratterebbe di un rimpastino. L'occasione, secondo la Stampa, potrebbe essere il rinnovo delle presidenze delle commissioni di Palazzo Madama che saranno votate il 20 gennaio. Gli uomini di Angelino Alfano si preparano a mettere le mani sugli Affari regionali, che andrebbero a Dorina Bianchi, e la presidenza della commissione Giustizia, che sarà tolta al forzista Nitto Palma per darla all'Ncd Nico D'Ascola. Ai centristi di Scelta Civica dovrebbe, invece, andare la casella di sottosegretario alla Cultura dove sono pronti a piazzare Antimo Cesaro. Al piddì Enzo Amendola andrà, invece, la carica di viceministro agli Esteri.

Ultima pedina da muovere è quella da viceministro allo Sviluppo con deleghe alle crisi industriali. Qui Renzi ci vedrebbe molto bene il bersaniano Vasco Errani. Un'operazione che, come fa notare Carlo Bertini sulla Stampa, "segnerebbe una sorta di pax politica con il mondo degli ex Ds".

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