Renzi vedrà la Merkel Ma va caccia di alleati nella guerra all'Europa

Il premier vuol creare un fronte di Paesi contrari ai diktat della Ue a trazione tedesca. Il sottosegretario Gozi: bisogna cambiare musica

Renzi vedrà la Merkel Ma va caccia di alleati nella guerra all'Europa

P assato il Natale en famille, Matteo Renzi si sta preparando all'appuntamento clou della settimana prossima, la conferenza stampa di fine anno.Martedì, a Roma, il premier dovrà tirare le somme degli scorsi dodici mesi di governo, indicare tappe e traguardi dei prossimi e rispondere alle domande dei cronisti. «Abbiamo messo mano a molti dossier impantanati da anni: l'Italia non è più incagliata nelle secche, una svolta c'è stata», rivendica Renzi. Facile immaginare quali saranno i temi dominanti: la tempesta bancaria, i molteplici fronti di scontro aperti con l'Unione europea, la tensione con la Germania. Gli uomini del presidente del Consiglio lasciano trapelare che un incontro con la Cancelliera tedesca Merkel è in preparazione, a breve: «All'inizio dell'anno nuovo», prevedono dal governo. E i dossier sul tavolo del faccia a faccia saranno parecchi. I focolai di tensione con la Ue a trazione tedesca si stanno moltiplicando: c'è la polemica sul salvataggio delle quattro banche italiane poste in procedura di risoluzione, con l'accusa all'Europa di avere imposto all'esecutivo il coinvolgimento degli obbligazionisti nel salvataggio. C'è la preannunciata procedura di infrazione contro l'Italia per i finanziamenti di Stato all'Ilva di Taranto, con Palazzo Chigi che minaccia il ricorso alla Corte di giustizia europea sottolineando che l'operazione non è un mero salvataggio industriale ma un'iniziativa finalizzata al risanamento ambientale dell'area. E c'è la partita a più largo spettro sullo sfondamento dello 0,2% del deficit concordato, che può causare un'altra procedura di infrazione per il nostro Paese.Che il governo italiano sia deciso a tenere duro nell'offensiva europea lo conferma il sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi: «Noi speriamo e ci aspettiamo un cambio di comportamento verso l'Italia da parte della Commissione europea e di altri Paesi», dice, e avverte: se non avvenisse «tutto diventerebbe più difficile». Stavolta anche il solitamente assai diplomatico ministro Padoan sembra assestato su una linea aggressiva: rivendica il «cambio di passo politico» dell'Italia nella Ue e spiega che si sta superando la «soglia» oltre cui si evidenzia «visione meramente nazionale che alcune leadership seguono». Mentre per l'Italia «il costo delle scelte europee sta superando i benefici».Renzi rivendicherà questa linea: «Abbiamo rispettato i patti e fatto le riforme, ora siamo in condizione di chiedere che la nostra voce sia ascoltata», spiega. La sua idea non è quella di «fare dell'Italia l'anti-Germania», ma il premier è convinto della necessità di costruire nella Ue un fronte di paesi che «nel Consiglio europeo si schierino con noi» su una serie di dossier su cui finora il governo tedesco ha dettato legge. «Bisogna cambiare musica, serve una riforma del funzionamento della Ue», dice Gozi.

E forse a rafforzare le pressioni italiane serviranno le brutte notizie che a livello economico arrivano anche per la Germania della Merkel: secondo un'analisi del Credit Suisse «il dominio dei tedeschi sull'economia dell'Ue sta già finendo», e «mentre aree come il Regno Unito migliorano, l'economia tedesca peggiora: la differenza di velocità tra la locomotiva tedesca e gli altri paesi europei semplicemente scompare».

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