Rimborsi, il Tesoro vince sui grillini. Doppio binario per gli indennizzi

Ristori automatici solo sotto i 35mila euro di imponibile Irpef

Rimborsi, il Tesoro vince sui grillini. Doppio binario per gli indennizzi

Roma - Vince il Tesoro, perde il Movimento 5 Stelle. L'incontro tra il premier Giuseppe Conte e le 19 associazioni dei risparmiatori e dei consumatori coinvolti nei crac bancari ha visto prevalere la linea del ministro dell'economia, Giovanni Tria, precedentemente concordata con la Commissione europea. In particolare, è stato sancito il doppio binario nelle procedure di rimborso. L'accesso agli indennizzi sarà automatico per coloro che possiedono un patrimonio immobiliare inferiore ai 100mila euro al 2018 oppure con un reddito imponibile 2018 inferiore ai 35mila euro lordi. Coloro che non rientrano in questi parametri dovranno invece passare per un arbitrato rapido, che attraverso la tipicizzazione dell'illecito (contrattuale o extra contrattuale) definirà l'eventuale rimborso. L'esame dovrebbe essere portato avanti dalla commissione di nove esperti istituita presso il ministero dell'economia.

Rispetto alle ipotesi delle scorse settimane, le vere novità sono l'allargamento della platea degli indennizzi diretti con il passaggio dall'Isee al reddito imponibile e nella tipicizzazione degli illeciti per accelerare l'arbitrato. Invariata la cornice: ai risparmiatori azionisti verrà riconosciuto il 30% di quanto perso, agli obbligazionisti subordinati il 95%. Stesso trattamento per chi passerà attraverso l'arbitrato ma chiaramente con tempi allungati. Secondo le stime del ministero dell'Economia, almeno il 90% del totale dei risparmiatori coinvolti (tra i 200mila e i 300mila) passerà per gli indennizzi diretti. Le cifre non convincono le associazioni ma non possono essere confutate perché per queste ultime non è semplice calcolare i redditi e i beni immobili di tutti i coinvolti. Ecco perché 17 partecipanti su 19 hanno votato a favore della soluzione, mentre si sono opposte l'Associazione «Noi che credevamo in Banca Popolare di Vicenza» («Non ci hanno fatto leggere la bozza, non avendo visto nulla, non mi prendo la responsabilità di firmare», ha detto il presidente Luigi Ugone) e il Coordinamento «Don Torta».

Le incertezze sono relative alle procedure che saranno seguite. «Ora ci sarà una modifica alla legge di Bilancio con il doppio binario flessibile», ha spiegato il sottosegretario eghista all'Economia, Massimo Bitonci, sottolineando che questa strada si è resa necessaria perché «il rischio è che la Commissione Ue chiedesse indietro gli indennizzi con un intervento tragico e drammatico» se fossero riconosciuti come aiuti di Stato. Già oggi in Consiglio dei ministri la norma potrebbe essere inserita nel decreto Crescita (i grillini però spingono per un decreto ad hoc) e, secondo Bitonci, «a breve seguiranno i decreti attuativi». Per la Commissione dei nove esperti «sono previsti tempi brevi e già entro la fine di maggio sarà online il portale per presentare le domande dei risparmiatori», ha concluso il sottosegretario.

La sconfitta di Di Maio è resa più netta dalla smentita puntuale delle dichiarazioni di ieri mattina. «No all'arbitrato - aveva detto - perché passeranno mesi e mesi e io non voglio».

Per i risparmiatori, invece, la vittoria è dimezzata in quanto è probabile che entro il 2019 non si riescano ad ottenere i rimborsi. «Un ulteriore stop avrebbe significato la riscrittura del testo e per molti risparmiatori quei soldi erano tutto ciò che avevano», ha chiosato Letizia Giorgianni, presidente dell'Associazione «Vittime del Salvabanche».

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