Rissa sovranista in Aula Botte tra leghisti e Fdi

Bagarre alla Camera durante la discussione sul nuovo Palagiustizia di Bari scelto dal governo

Rissa sovranista in Aula Botte tra leghisti e Fdi

L'Aula di Montecitorio si trasforma in un ring. Il presidente della Camera Roberto Fico è costretto a sospendere la discussione dopo che due parlamentari vengono quasi alle mani. Il clima tra i banchi del Parlamento è incandescente. E non solo per la colonnina di mercurio che segnala 30° nella Capitale ma soprattutto perché l'Aula è chiamata ad esaminare il decreto legge che dispone il trasferimento del Tribunale di Bari, dopo il rischio crollo, in un altro immobile. La tensione tra i gruppi parlamentari è alle stelle, anche perché nel pomeriggio c'è un altro passaggio politico decisivo: la cancellazione dei vitalizi degli ex parlamentari.

Ad infiammare il dibattito sul decreto legge è un articolo di Repubblica che svela come l'immobile, scelto per la sede provvisoria del palagiustizia di Bari, sia riconducibile a Giuseppe Settanni, personaggio chiacchierato e sospettato di aver prestato denaro ad organizzazioni criminali mafiose. Per le forze di opposizioni, il trasloco del Tribunale di Bari diventa, dunque, l'occasione per inchiodare il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede alla responsabilità, su un tema caro al M5s: l'onestà. Ma all'avvio dei lavori, sul banco del governo, c'è il sottosegretario alla Giustizia Vittorio Ferraresi: è il primo assist che l'esecutivo fornisce alle opposizioni per attaccare a testa bassa. Pd e Forza Italia incalzano. La discussione degenera con l'intervento del sottosegretario Ferraresi che accusa l'Aula di «inesattezze gravi, alcune anche con peso penale di cui ciascuno si assume le responsabilità penali». È un passo falso che arma le opposizioni per affondare il colpo. Il sottosegretario, dopo la gaffe, si scusa: «Mi dispiace per quanto è successo, non era mia intenzione attaccare i membri dell'Aula di cui faccio parte, e nemmeno minacciare. Mi dispiace di questo equivoco, se non fossi stato interrotto avrei potuto concludere il mio discorso».

Ma lo scontro più duro si consuma sul lato destro di Montecitorio, tra leghisti e Fratelli di Italia. Volano schiaffi e pugni: alla fine la seduta è sospesa dal presidente Fico, mentre dai banchi del Pd si urla «Dimissioni, dimissioni!». Passano una decina di minuti per ricostruire cause e protagonisti della rissa. Marco Silvestroni, deputato di Fratelli di Italia, racconta di esser stato aggredito da collega del Carroccio Eugenio Zoffilli al grido: «Sciacquati la bocca quando parli della Lega». Il parlamentare di Fdi invoca il Var per rivedere la scena. Discussione sospesa e tutti a pranzo. Di Bonafede nemmeno l'ombra. Il sottosegretario Ferraresi con la presidente della commissione Giustizia Giulia Sarti se ne vanno alla mensa dei dipendenti di Montecitorio.

Alle 16 la seduta riprende: al posto di Ferraresi c'è il ministro Bonafede che raccoglie la sfida delle opposizione e prova a discolparsi: «La procedura di individuazione dell'immobile destinato a ospitare gli uffici giudiziari baresi è stata eseguita nel pieno del rispetto delle regole, in maniera pubblica e pienamente trasparente. La commissione ha aggiudicato a chi ha ottenuto il miglior punteggio, e sono stati avviati tutti i controlli previsti dalla legge», chiarisce il Guardasigilli. Difesa debole, che non cancella le ombre.

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