La rivincita di Bianca: l'epurata salva Raitre

La Berlinguer rimossa dal Tg3 ora riscatta la rete in prima serata

La rivincita di Bianca: l'epurata salva Raitre

Lei non lo ammetterà mai pubblicamente, però se la sta ridendo. Bianca Berlinguer si è presa la sua rivincita: la nuova dirigenza della tv pubblica le aveva fatto uno sgarbo, poi è tornata a Canossa e ora grazie a lei è stata ridata dignità agli spazi di approfondimento del terzo canale. Si, perché l'altra sera il nuovo talk Cartabianca, che ha sostituito il fallimentare Politics, cancellato per mancanza di ascolti, ha esordito con il 5,4 per cento di share e 1.260.000 spettatori. Un buon risultato se si pensa che il programma condotto da Gianluca Semprini oscillava tra il due e il tre per cento e che quello di Bianca ha raggiunto più o meno lo stesso share che faceva Ballarò quando era guidato da Massimo Giannini.

Insomma, la Berlinguer ha rimesso le cose a posto: Raitre, anche se non fa il botto di ascolti, almeno non perde più la sfida con il concorrente DiMartedì, condotto da Giovanni Floris, che ha fatto il 5,4 per cento con 1.078.000 spettatori. Certo, a La7 si vuole sottolineare che, in sovrapposizione, DiMartedì ha fatto qualche spettatore in più di Cartabianca, ma nella sostanza dal punto di vista Rai la questione non cambia. Soprattutto dal punto di vista della Berlinguer: regina indisturbata per anni del Tg3, colonna portante del mainstream della sinistra italiana, ha vissuto il cambio di poltrona alla guida del tg (passato a Luca Mazzà) come lesa maestà. Però, fedele forever alla televisione pubblica, invece di andarsene come scelto da altri colleghi colpiti dalla «scure» renziana, ha accettato un nuovo incarico: la striscia quotidiana di riflessione politica in tardo pomeriggio, che si chiama pure Cartabianca, che ha avuto subito successo. Dunque, quando a dicembre l'esperimento di Politics è stato chiuso, Daria Bignardi, direttrice di Raitre, non ha potuto far altro che guardare in casa e, scoprire, ma guarda un po', che non era necessario importare giornalisti «smart» da Sky come Semprini facendo scatenare un mare di polemiche e facendo arrabbiare tutti ma proprio tutti i giornalisti interni. Bastava affidare il compito di creare un nuovo talk a Gerardo Greco, come è stato fatto per qualche martedì, o alla Berlinguer. Ora si vedrà come andrà avanti la sfida con La7...

Ma, a difesa di Politics e del povero Semprini, finito senza colpe nel ludibrio mediatico, bisogna ricordare che, oltre alle difficoltà editoriali, il motivo tecnico di risultati Auditel così bassi stava semplicemente nella scelta (voluta dalla Bignardi) di ridurre a solo un'ora e mezza il programma, cosa che, in rapporto ai programmi concorrenti, fa diminuire lo share. Non per nulla la prima cosa che ha fatto la Berlinguer è riallungare il talk...

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