Economia

Sale l'incubo Atene: oggi si ferma la Borsa, banche chiuse 6 giorni

Ma Tsipras rassicura la nazione: "I depositi sono al sicuro". E poi attacca l'Europa: "Ci vuole affamare"

Sale l'incubo Atene: oggi si ferma la Borsa, banche chiuse 6 giorni

Roma - Oggi le banche greche rimarranno chiuse. E con loro anche la Borsa. In più, saranno introdotti limiti alla circolazione di capitali: da domani ai bancomat non si potrà prelevare più di 60 euro al giorno(oggi sono disattivati). Lo ha deciso un vertice convocato da Tsipras, al quale hanno partecipato il ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis, il governatore della banca centrale greca, Yiannis Stournaras e il presidente dell'Abi di Atene. Non solo il blocco bancario si protrarrà per una settimana, fino al referendum sulla bozza di compromesso previsto per domenica 5 luglio. Le filiali dovrebbero riaprire al pubblico solo martedì 7 luglio.

In tv, Tsipras spiega che la chiusura delle banche è stata determinata dalla Bce e dall'Eurogruppo: «Vogliono affamare il popolo», dice. E racconta che il termine della rata del prestito con il Fondo monetario «è ancora oggetto di negoziato». La data scade domani. In qualunque caso, il premier greco lancia un appello alla calma: «I depositi sono al sicuro». Il problema è che da ora in poi il quadro sarà completamente diverso a causa della chiusura delle attività finanziarie; e delle spiegazioni un po' pretestuose (tipo «colpa della Bce») date da Tsipras.La Macedonia ha già ordinatoi suoi istituti di ritirare «temporaneamente» tutti i loro depositi dalla Grecia.

Secondo Varoufakis, la Merkel è l'unica che «ha in mano le chiavi della vicenda. Spero che le usi». Ed aggiunge: «Se l'Europa consente che una cosa terribile accada, l'umiliazione della Grecia, poi gli altri europei si faranno la stessa domanda che s'è posto il capo del governo italiano di fronte al fallimento del problema dei rifugiati: vogliamo questo tipo d'Europa?». La mossa di chiudere banche e Borse è l'ultima a disposizione delle autorità elleniche per fare pressioni sulla Germania. Ed oggi la Cancelliera tedesca ha convocato tutti i leader politici tedeschi per discutere l'evoluzione della crisi greca. E anche Francois Hollande riunisce il consiglio dei ministri a Parigi.

A proposito della scadenza del prestito del Fondo di domani, sempre Varoufakis ricorda che «ad Atene spettano 1,9 miliardi per i profitti fatti dalla Bce nel 2014». Con quelle risorse il ministro ritiene che la Grecia sia in grado di saldare il prestito da 1,6 miliardi con l'Fmi.

La Bce - nonostante le accuse di Tspras - ha confermato i fondi di emergenza ai livelli attuali. Ma con il blocco delle banche l'intero Paese sarà congelato da un punto di vista economico. Condizione mai successa nell'area euro.

Se da una parte la Commissione europea fa la faccia feroce con Juncker (che mette on line la bozza d'accordo rifiutata da Atene), dall'altra tiene aperto il dialogo con Pierre Moscovici. «La porta del negoziato è sempre aperta», dice il commissario agli Affari economici. E sebbene abbia una quota di responsabilità per l'evoluzione della situazione, Christine Lagarde, direttore del Fondo monetario, punta a tranquillizzare gli investitori, garantendo che «oggi l'area euro è in posizioni di forza per preservare l'integrità e la stabilità dell'area».

In realtà, un eventuale fallimento della Grecia collocherebbe l'area della moneta unica in «territori sconosciuti», come ricorda Mario Draghi. Così, è probabile che i contatti continui fra le cancellerie di mezzo mondo punteranno ad estendere la scadenza del debito greco con l'Fmi di domani. Come chiede Tsipras.

E per forzare la mano, chiude Borsa e banche.

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