Salvini: «Una presa in giro», Gasparri: «Più regole»

La Lega critica sulle poche forze in campo. Forza Italia pronta a votare il dl. E Mdp si astiene

Salvini: «Una presa in giro», Gasparri: «Più regole»

Le opposizioni temono che il governo, su Ong e intervento in Libia, non faccia sul serio. A lasciare perplessi, in modo particolare, le dichiarazioni ieri, in commissione Esteri e Difesa, del ministro Roberta Pinotti, la quale ha chiarito che dalla missione italiana è «escluso il blocco navale perché è un atto ostile. Non stiamo parlando di questo - ha proseguito -, ma di una richiesta di sostegno e aiuto alla Guardia costiera libica». All'attacco il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini che al Giornale dice: «Oggi scopriamo che le navi in Libia saranno due e non ci sarà blocco navale. È una presa in giro. Due navi che andranno a dare una mano agli scafisti. Sono vicino - ha proseguito - agli uomini della Marina militare che sono usati dal governo come taxisti dei clandestini. Voteremo contro al provvedimento del governo perché è una presa in giro totale». Sulla mancata firma del codice di comportamento da parte delle Ong ha tenuto a dire: «Sono liberi di non firmare, ma un Paese serio sequestra le imbarcazioni e le mette a piedi». Critica sulla missione libica la sinistra radicale e si sfila Mdp che non parteciperà al voto. Maurizio Gasparri, per Forza Italia, annuncia che «voteremo a favore, ma giudicheremo nei prossimi mesi cercando di capire se gli arrivi sulle coste italiane diminuiranno o meno».

Gasparri è più duro invece sul caso Ong: «L'atteggiamento delle organizzazioni non governative nel complesso è inaccettabile e di sfida aperta alle istituzioni italiane che chiedevano solo trasparenza e maggiore ordine nella gestione. Sono state ascoltate in Parlamento e le regole che il governo ha proposto loro sono il frutto di un documento votato all'unanimità. L'esecutivo - ha detto poi - ha un po' annacquato il codice, ma è molto grave che non firmino. Anche perché ormai sono degli shuttle degli scafisti». Per Gasparri la «soluzione è bloccare il loro ingresso nei porti e intervenire. In Italia hanno delle sedi. Abbiamo anche un sistema fiscale che favorisce queste organizzazioni, perché devono avere agevolazioni e poi infrangere le regole?».

Intanto l'M5S chiede di votare la propria proposta salva Italia. «Il Pd - ha scritto Luigi Di Maio sul blog di Grillo - ha i numeri per portarla in aula, lo faccia e la voteremo. Se Renzi e i suoi preferiscono invece copiarcela come hanno già fatto con i vitalizi procedano pure, non ci offenderemo. L'importante - ha proseguito - è porre un argine ai continui flussi migratori verso le nostre coste». E sulle Ong ha rilanciato: «Per giorni, settimane, sono stato insultato e accusato di aver sollevato la questione Ong. Il pm Zuccaro è stato messo all'indice da opinionisti e pseudo-tali. Per più di un mese il governo ha goffamente tentato di far proprie le nostre proposte, varando un codice che - a loro dire - limiterebbe l'operato delle Ong, ma solo una su tre ha firmato il protocollo».

E sulla questione libica anche la rappresentanza dei militari, il Cocer, controbatte al governo chiedendo di definire «le giuste indennità corrispondenti alle interminabili ore di lavoro».

Antonello Ciavarelli del Cocer Capitanerie di porto puntualizza: «Quando si naviga non si ha il riconoscimento delle missioni internazionali, ma semplicemente compensi sottratti ai fondi previsti per gli aumenti contrattuali. Di fatto si naviga per 3 euro all'ora. Da militari si è pronti ai sacrifici, ma non siamo una onlus».

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