RomaGioventù hitleriana, il fittiano Maurizio Bianconi ne parla proprio in questo modo: «Come il Führer nel bunker si affidò alla Hitlerjugend , così c'è sempre una Sardone pronta a interpretare la fine della storia». E anche secondo Paolo Romani per rivitalizzare Fi non basta essere trentenni: «Un rinnovamento autentico passa dalla selezione di chi è gia in politica». Lei però, Silvia Sardone, la rottamatrice di colonnelli azzurri, non si ferma più. «Vorrei una Forza Italia che guardi oltre il '94. Non può restare quello il nostro orizzonte: io all'epoca ero minorenne, ora mi sono laureata, ho fatto due figli, sono cambiata moltissimo e penso che siano cambiati anche gli italiani. Inoltre non voglio morire renziana».
Tre giorni fa non la conosceva nessuno, oggi la bionda consigliere di zona milanese è molto più di un «caso Sardone». Nel mirino ha messo la vecchia guardia, i dirigenti storici che a suo dire stanno affossando il partito. E dopo qualche ruvido scambio di tweet sotto Pasqua con Romani e Gasparri, ora torna in tv per sollecitare un cambio generazionale. «Dobbiamo tornare vicini alla gente e non appaltare le nostre idee alla Lega. Se non ci sbrighiamo, ci rottameranno gli elettori».
L'incoraggiamento del Cavaliere le è valso un po' di invidia e un nomignolo, la cocca di Silvio. «Sarò sempre grata a Berlusconi per le parole di elogio che ha avuto nei miei confronti, ma io lavoro nel territorio, sono nelle periferie. Il messaggio che vorrei mandare a tutti i giovani che fanno politica è comunque di avere coraggio nel chiedere un rinnovamento necessario che tutti hanno fatto tranne noi». La Sardone giura di non voler fare polemica: «A Romani che mi ha attaccato non ho nemmeno risposto, in questo momento, con le Regionali alle porte, non avrei mai fatto un tweet contro un altro esponente di Forza Italia». Però, insomma, il tempo stringe: «Nascevamo come il partito dei non politicanti, se uno sta in politica da 20 anni, significa che qualcosa non ha funzionato».
Tanta franchezza sta irritando i colonnelli. «Nessuno scontro con la Sardone, fra vecchia e nuova generazione - dice Romani - In ogni partito si fa rinnovamento, ma chi è più bravo va avanti. Bisogna selezionare una nuova classe dirigente, non è una questione di età. E si deve restare uniti. Sono molto preoccupato perché le scissioni e le divisioni non hanno mai aiutato il centrodestra». Spiazzati pure i giovani «storici», come Alessandro Cattaneo, costretti a inseguire.
«Mi batto da tempo sul tema del rinnovamento, le primarie le chiedo da almeno tre anni, il risultato è che abbiamo il gruppo parlamentare più vecchio d'Europa». O come Annagrazia Calabria: «No alla rottamazione, però occorre valorizzare il merito dei giovani».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.