"È la Scampia del Nord. La polizia viene spesso ma pusher indisturbati"

"Hanno abbassato la qualità, questa droga fa meno male così i ragazzini sono tentati"

"È la Scampia del Nord. La polizia viene spesso ma pusher indisturbati"

Sono due fratelli, camminano fianco a fianco sotto il cavalcavia con la dose in tasca. I nomi non li dicono, ma non hanno problemi a farsi riprendere in volto. Le occhiaie scavate e il sorriso consumato da decenni di «roba». Parlano senza filtri.

Qui a Rogoredo l'eroina si vende alla luce del sole: chi la vende?

«Marocchini, che sono soldatini dei calabresi delle zone popolari». «Però quelli che vediamo noi sono extracomunitari, al dettaglio maghrebini. Quelli che vengono dalle navi così... tunisini, algerini».

Com'è la roba, buona?

«Scadente. Roba di strada. Infatti te la vendono anche a 10 euro... se c'hai 10 euro ti vendono anche 10 euro. Se magari vai in centro, no, devi avere i soldi per comprare la roba buona. Qui anche a 2 euro ti danno un punto di roba».

È tanto che vi fate?

«Io vent'anni». «Eh, io un po' di meno». «Siamo due fratelli». «Io ho cominciato a 18 anni ne ho 33... quindi 15».

Però a Milano l'eroina era scomparsa per un bel pezzo. O no?

«Questa piazza è storica, c'è sempre stata. E hanno sempre fatto finta di non vederla. È un po' come Scampia a Napoli, questa è la piazza di Milano». «Quando ero ragazzino io, i ragazzini che usavano l'eroina magari la fumavano, la tiravano. L'ago era sparito, non l'eroina. Il fatto è che è ricomparso, cioè anche i ragazzini usano subito gli aghi. Quello era scomparso, era raro vedere ragazzini di 15-16 anni che si facevano. Adesso non è più raro». «È la cosa brutta di questo posto, che trovi ragazzine che si vendono per una dose, di 14-15 anni».

Si vendono? Cioè, fanno sesso?

«Sì, sì». «I maschi hanno altre armi, le donne hanno queste. Quando non hai niente, usi quello che ti rimane».

La polizia viene?

«Viene, però...». «Controlla diciamo la superficie, rompe più a noi che a loro (i pusher, ndr). Invece di stare addosso a loro sta addosso a noi. Loro sono sempre gli stessi: è possibile? Da dieci anni sempre le stesse persone». «Addirittura dicono che non esiste la piazza di spaccio. Lei se ha visto qua...». «È peggiorato negli ultimi periodi, ci sono un sacco di persone in più, disgraziati che non c'hanno soldi. Compaiono anche tossicodipendenti extracomunitari. Non era mai successo, prima vendevano e basta».

Questo banchetto si è aggiunto a quello del boschetto?

«Ci sono sempre stati». «Ce ne sono vari, si spostano, dipende un po'... questi sono fissi, però ci sono alcuni che si spostano, dipende un po' la polizia da come rompe le palle». «Comunque sono insieme, non è che sono gente che si fa la guerra. Ognuno c'ha la sua zona, si dividono un po', perché se ci fossero tutti che vanno nella stessa zona, diventerebbe un casino incredibile, 500mila persone che vanno tutte in un posto...».

Perché vi fate? Avete provato a smettere?

«Sì, sono andato in comunità tante volte». «Si cade dentro per stupidità e poi non si riesce più a uscire. Poi noi sicuramente veniamo da una famiglia di operai, con vari problemi, scaturiti in una curiosità di voler conoscere la droga, poi non siamo più stati capaci di uscirne». «Per essere sincero, secondo me sono scelte sbagliate che poi uno non ha il coraggio, la voglia o la forza di andarci contro e uscirne fuori. È più facile fare sempre quello a cui si è abituati, piuttosto che tentare di fare cose nuove. Veramente poi è difficile cambiare, per tutti credo, no? Non solo per noi. Solo che quando nel frattempo ti sei creato una dipendenza e hai una cosa come una malattia, perché questa è una malattia grave, è difficile. Sono situazioni incancrenite».

Secondo voi, nell'avvicinare tanti ragazzini ha contribuito la discesa dei prezzi?

«Secondo me, hanno abbassato proprio il livello della qualità della droga. Prima succedeva che spesso qualcuno stava male, era difficile avvicinarsi alla droga. Adesso invece vedi ragazzini che si avvicinano e riescono a gestirla».

«Perché la qualità della droga si è abbassata, dunque va bene anche per loro. Mentre prima magari si moriva con una pera, adesso non si muore più, è più difficile. Perché è talmente scadente che va bene anche per un 14enne».

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