Sgomberi, scoppia la rissa tra toghe rosse

Magistratura democratica contro il giudice (Md) che ha chiesto il blitz

Sgomberi, scoppia la rissa tra toghe rosse

Roma - Gli scontri tra occupanti e poliziotti, dopo lo sgombero la scorsa settimana dell'edificio romano, sono avvenuti sotto le finestre di Palazzo de' Marescialli. Che si riapriranno mercoledì e uno dei consiglieri del Consiglio superiore della magistratura, Claudio Galoppi, si prepara a chiedere al plenum di ringraziare le forze dell'ordine per aver ripristinato la legalità e di esprimere la solidarietà dell'organo di autogoverno delle toghe dopo gli attacchi ricevuti.

Il togato di Magistratura Indipendente sarà domenica a Cernobbio con il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini e, secondo le indiscrezioni, intende parlarne con lui prima della riunione.

È un altro segnale di divisione tra le toghe, dopo la nota di Magistratura Democratica che chiedeva ai colleghi «un necessario cambio di rotta», per far «prevalere i diritti sociali e umani su quelli di proprietà». Una presa di posizione fortemente ideologizzata, che ha suscitato proteste nella base della magistratura, trasversali alle correnti. Alcuni hanno sollecitato un intervento dell'Associazione nazionale magistrati, che finora ha però mantenuto il silenzio. Come Area, il cartello di sinistra di cui la minoritaria Md fa parte con il Movimento per la giustizia.

Dietro a tutto questo c'è un elemento di forte imbarazzo tra le toghe progressiste perché a richiedere lo sgombero è stato Eugenio Albamonte, presidente dell'Anm ed esponente di spicco di Md, di cui il padre è stato uno dei fondatori. Il pm romano nel 2015 ha ottenuto dal gip il decreto di sequestro preventivo, con conseguente sgombero dell'edificio, per il reato di occupazione abusiva. Ci sono voluti 2 anni per arrivare all'intervento della forza pubblica e liberare il palazzo, occupato dal 2013 da centinaia di profughi soprattutto del Corno d'Africa.

Le toghe rosse, dunque, contestano in questo caso il provvedimento giudiziario del numero uno dell'Anm. Guidata dal segretario Mariarosaria Guglielmi, che in un'intervista al Dubbio mostra un approccio particolarmente ideologizzato alle questioni sociali, Md è in forte calo e, per alcuni, cerca visibilità spostandosi più a sinistra, anche in vista delle prossime elezioni al Csm.

La sua posizione sugli sgomberi è molto contestata dalla corrente moderata Magistratura Indipendente, che sostiene l'apoliticità delle toghe. «L'occupazione abusiva è un reato - dice il segretario di Mi, Antonello Racanelli- e come tale va punita. Sembra che Md torni alle origini, con interventi molto politicizzati, ma non credo che i magistrati debbano rispondere al suo invito perché le leggi vanno rispettate e i provvedimenti giudiziari eseguiti».

Per molti anni, ricorda il giudice di Mi Mauro Gallina, della giunta dell'Anm, a Milano i pm hanno «chiesto l'archiviazione invocando lo stato di necessità», poi qualcosa è cambiato, diversi gip hanno disposto l'imputazione coatta e «al dibattimento erano solo condanne».

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