La sicurezza? È al telefono 9 milioni di chiamate al 113

Il bilancio del 2017. Gabrielli: «Alta la possibilità di un attentato. Ma la sicurezza resta garantita»

La sicurezza? È al telefono 9 milioni di chiamate al 113

Roma «La possibilità che si arrechi un danno o che ci sia un attacco, purtroppo, è alta: il Paese è oggetto di una minaccia incombente, ma ciò non significa che domani ci sarà un attentato, ma che ci sono delle persone che hanno nel mirino anche il nostro Paese». Il capo della polizia, prefetto Franco Gabrielli, presente ieri all'inaugurazione della mostra fotografica sull'attività della scientifica all'Auditorium Parco della musica di Roma, tiene alto l'allarme sul rischio terrorismo. Ma avverte: «Grazie alle attività di contrasto e prevenzione abbiamo garantito fino a oggi una condizione di sicurezza».

Nelle sue parole il senso del lavoro svolto dagli agenti nell'ultimo anno. Il bilancio, che viene divulgato nel giorno del 166esimo anniversario della fondazione della polizia, che si festeggerà stamattina alla terrazza del Pincio alla presenza del ministro dell'Interno, Marco Minniti, rivela che, nel corso del 2017, le persone controllate sul territorio nazionale in ambito di allerta terrorismo sono state 471.054. Ventisei, invece, i soggetti arrestati l'anno passato per aver mostrato una contiguità ad ambienti estremisti, mentre 105 sono le persone allontanate dall'Italia per lo stesso motivo. Le persone arrestate o destinatarie di altri provvedimenti cautelari sono state, invece, 1.111. Tra i fermati si ricorda la foreign fighter italiana Lara Bombonati.

La polizia conta oggi 98.485 unità. I numeri relativi alle altre attività danno una visione dell'impegno portato avanti dalle divise. Nell'arco del 2017 sono stati adottati 7.268 provvedimenti di invio di agenti in missione. Le chiamate reindirizzate al numero di emergenza 113 sono state 8.703.058, gli interventi effettuati 970.294, le persone controllate 4.072.715, quelle arrestate 15.977, le denunciate 71.050. I reparti di prevenzione del crimine, con l'impiego di 92.165 equipaggi, hanno fatto verifiche su 1.106.401 persone e 13.624 esercizi pubblici.

Importante anche l'impegno sul fronte immigrazione. Se da una parte gli sbarchi sono diminuiti, (si è passati dalle 181mila unità del 2016 alle 119mila circa del 2017), si è però visto crescere il numero di approdi in località diverse dalla Sicilia. In Campania, ad esempio, nel 2017 sono arrivate 6.953 persone contro le 4.871 del 2016. Gli immigrati provengono per lo più da Nigeria, Guinea, Costa D'avorio, Bangladesh, si tratta di migranti economici. A tal proposito, la polizia ha effettuato, lo scorso anno, 45.068 rimpatri di cittadini stranieri e 1.608 di cittadini comunitari.

I principali destinatari colpiti da provvedimento di allontanamento provenivano da Albania, Marocco, Tunisia, Algeria e Nigeria.

Intensa anche l'attività della polizia di frontiera con 2.557 persone denunciate in stato di arresto, 20.675 stranieri rintracciati in frontiera, 17.471 riammissioni passive e 1.640 attive.

Gli arresti per traffico di stupefacenti sono stati 2.268 (di cui 484 a carico di stranieri), quelli per reati sessuali 110 e quelli per rapina 685.

Secondo il bilancio nel 2017 sono stati quindi sequestrati 684,39 chili di cocaina, 5.401 di hashish e 225 di eroina.

Nel settore della polizia stradale sono state accertate 2.039.640 violazioni.

Da segnalare, infine, l'alto numero di arresti per pedofilia da parte della polizia postale (55 casi), ma anche i 207 arresti per omicidio volontario, i 1.877 casi di violenza sessuale (con 516 carcerazioni), i 3 fermi per strage e gli 11 per attentato.

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