Il sindaco Merola assolve gli antagonisti: "Bologna è stata una città civile"

Virginio Merola, sindaco Pd, finge di non vedere gli scontri di ieri che hanno visto gli antagonisti opporsi alla polizia per impedire al centrodestra di manifestare

Il sindaco Merola assolve gli antagonisti: "Bologna è stata una città civile"

"Bologna ha dimostrato di essere una città civile". Se la dichiarazione non venisse dal sindaco Pd del capoluogo emiliano, verrebbe da pensare si tratti di uno scherzo. Invece Virginio Merola fa finta di non vedere gli scontri tra i centri sociali e la polizia. Volge lo sguardo dall'altra parte e, peggio ancora, dimentica di condannare le violenze degli antagonisti.

"Ho avuto la conferma - ha detto - che i bolognesi sono dei cittadini che non si fanno coinvolgere in manifestazioni segnate dall'odio. Detto questo, vorrei fare i complimenti a questore e prefetto per la gestione dell'ordine pubblico, e piena solidarietà al funzionario di polizia ricoverato. Credo che sia stata tenuta sotto controllo bene la situazione, Bologna ha dimostrato di essere una città civile".

Figuriamoci cosa sarebbe successo se gli antagonisti non fossero stati civili. Dovevamo attenderi il morto? Sorprende davvero che Merola non abbia avuto alcuna parola di condanna. Ieri le violenze di chi gridava "Difendiamo Bologna dall'invasione leghista" hanno fatto segnare 6 agenti feriti di cui uno colpito da una bomba carta in pieno petto. La solidarietà ai feriti c'è stata, ma Merola ha pensato che non fosse doveroso spendere qualche parola anche per biasimare il comportamento dei centri sociali.

Sul successo della manifestazione del centrodestra, invece, Merola ha provato a minimizzare: "Una manifestazione nazionale guidata e egemonizzata da Salvini - afferma - non mi pare sia un buon inizio per la credibilità del centrodestra in Italia". E il dubbio sui numeri dei partecipanti ("Sicuramente una manifestazione annunciata di 100 mila persone non c'è stata: sappiamo tutti moltiplicare il numero dei passeggeri con quello degli autobus arrivati"), al sindaco Pd pare non abbiano dato fastidio le bandiere verdi in piazza Maggiore, luogo simbolo della sinistra emiliana. "Piazza Maggiore - aggiunge - è una piazza dove si esprimono le libere opinioni dei cittadini, quindi anche la Lega esprime le sue opinioni.

L'importante è comprendere che questa è una città aperta e non ha alcuna voglia di farsi chiudere in sè stessa o di trovare nemici per forza".

Ma dalle parole trasuda irritazione. La destra a Bologna è uno schiaffo evidente alla sinistra.

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