Milano Lato A o lato B? Perizoma o brasiliana? Sinistra o destra? Vince la sinistra. Più brava a farsi cogliere dall'obiettivo e ad accendere il dibattito su una politica che trasmigra dal Parlamento per farsi notare e apprezzare (almeno) sulle spiagge. Grazie al grandangolo o allo zoom, certo.
Ma, soprattutto, grazie all'occhio esperto e attento, al mutamento dei tempi e dei costumi, di un direttore come Alfonso Signorini. Che, al timone del suo Chi , ha davvero inanellato uno scoop dietro l'altro, nelle più recenti settimane, portando in copertina i risultati eccellenti di questa caccia al nuovo gossip: non solo i vip di sport e spettacolo, ma la politica. La politica da ogni lato.
«E pensare - esordisce subito con una fiammante battuta Signorini - che una volta i lati A e B erano solo quelli del 45 giri. E spesso il lato B del 45 giri era migliore del lato A. Cosa che non si può dire, onestamente, se ci riferiamo ai lati del ministro Boschi».
Direttore, ci racconta l'estate che abbiamo sfogliato con le pagine del suo settimanale?
«È stata un'estate anomala come un po' anomalo è il nostro Paese. Una politica molto comunicata, non soltanto dal nostro premier ma dal suo entourage . Una politica che mi ha stupito fino ad un certo punto perché, tutto sommato, vedere la Boschi e la Giannini destrutturate, diciamo pure svestite, fa sempre un certo effetto. Ma fa parte della comunicazione a cui Renzi ci ha oramai abituato. È una politica che schiaccia l'occhio a quella comunicazione popolare che serve, che è finalizzata al risultato che poi si ottiene dalle urne».
E se la Boschi e la Giannini fossero state di destra, anziché autorevoli ministre della sinistra?
«Stupisce che se una cosa del genere fosse capitata alla Carfagna o a qualche altra esponente della precedente legislatura sarebbe venuto fuori il finimondo. Invece adesso va bene, nessuno obbietta alcunché e, anzi, si apre il dibattito su questa politica da spiaggia».
Forse questa sinistra si sente bella, tonica e giovanile e quindi si può permettere tutto?
«È una sinistra che sicuramente ha la stessa dinamica di comunicazione che la destra ha perso. Un po' perché è stata talmente schiacciata e vilipesa che ha dimenticato il gusto della risata, anche se Berlusconi, per fortuna, l'ha ritrovato questo gusto. In ogni caso è una sinistra che schiaccia l'occhio a quel tipo di comunicazione che la destra aveva inventato e se ne è impadronita. Una sinistra nuova. Mentre la vecchia sinistra quella dei tromboni resiste solo sui giornali radical-chic».
Questo Parlamento che trasloca in spiaggia rispecchia la nostra società?
«Assolutamente sì. In Parlamento c'è la Bindi ma c'è anche la Boschi, appunto. E vederla in copertina fa piacere, anche perché va bene la riforma ma c'è anche la forma, vivaddio. Poi non dimentichiamoci che lo sdoganamento della politica è avvenuto proprio con Berlusconi e con il berlusconismo. La sinistra non ha inventato nulla. Renzi è un imitatore di Berlusconi e qualche volta persino un po' maldestro come imitatore. Berlusconi all'epoca della bandana eccetera è stato il primo geniale comunicatore che ha radicalmente cambiato l'approccio dei politici alla gente. Scoppiò l'Apocalisse per quel modo di comunicare».
Una copertina dei tempi passati con Craxi in boxer non avrebbe acceso gli animi però...
«Non erano ancora forse maturi i tempi, perché la politica non era ancora spettacolarizzata. Non era ancora arrivato Berlusconi. Un vero e proprio tsunami in materia di comunicazione, dal contratto con gli italiani in avanti. E tutti hanno dovuto fare i conti con questo nuovo modo di porsi. Oggi così ci sono tante pallide imitazioni di Berlusconi.
Ancora una cosa: mi stupisce molto che nessuno se ne sia uscito parlando di mercificazione del corpo femminile a proposito di una Agnese Renzi o della Boschi in versione microtanga mentre, non appena la Carfagna mostrava un pezzo di gonna veniva fuori la qualunque. Ma in questo Paese ci si adegua. E il mistero resta: se ti dichiari di destra sei un servo se invece ti vanti di essere di sinistra allora sei trasparente e puro. O pura, naturalmente».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.