Dall'Ue soccorso rosso a Conte per "obbligarci" a votare il Mes

Salvini finisce nel mirino dell'Ue per il suo attacco al Mes e a Conte. Adesso è sfida aperta

Dall'Ue soccorso rosso a Conte per "obbligarci" a votare il Mes

Quello del Mes sta diventando il vero nodo da sciogliere per il governo. Di fatto i nuovi accordi sul Mes sta agitando e non poco la politica di casa nostra. Da un lato la maggioranza e soprattutto il premier Conte che con una arringa da finto "avvocato del popolo" ha rivendicato le sue scelta in Parlamento, dall'altra Salvini che mette nel mirino l'intero governo per le strategie sul Mes che lascerebbero spazio ad una trappola sul nostro Paese. Lo scontro di ieri andato in scena in Parlamento ha preoccupato e non poco l'Europa. Proprio Bruxelles aveva intimato di chiudere la faccenda in tempi brevi salvo poi garantire un rinvio di qualche mese.

L'Ue attacca Salvini

Adesso però sempre l'Ue fa la voce grossa e "processa" Salvini che secondo l'Ue persegue con l'opposizione al Mes un obiettivo politico chiaro: indebolire la coalzione di governo. E così, come riporta l'Agi, proprio da Bruxelles arriva un attacco senza se e senza ma all'ex vicepremier e ministro degli Interni: "L’offensiva di Matteo Salvini contro la riforma del Meccanismo europeo di stabilità è opportunismo e serve a destabilizzare la coalizione attuale", fanno sapere fonti Ue. I principi della riforma del Mes "sono stati concordati dal governo precedente in cui sedeva Salvini", ricordano le fonti europee. Il nuovo trattato "così com’è non minaccia l’Italia, ma serve a rafforzare la capacità del Mes di intervenire", hanno detto le fonti.

Soccorso rosso

L’obiettivo di Salvini è "molto politico" e l’obiettivo è di "mettere con le spalle al muro il Movimento 5 Stelle", fanno sapere sempre da Bruxelles. Un intervento di questo tipo di fatto ha il puro sapore del "soccorso rosso" per i giallorossi. Sulla questione Mes il governo rischia davvero grosso. Anche i 5 Stelle hanno perplessità su quanto sta accadendo sul Mes e la partita per l'esecutivo non ha affatto un finale scontato. Il premier però non molla la presa e ribadisce la sua linea pro-Mes: "Oggi ho letto ricostruzioni che mi hanno sorpreso molto. Qualcuno ha parla di contrapposizione fra me e Luigi Di Maio, una ricostruzione non vera. Con Di Maio mi sento quotidianamente. Sono fiducioso sul raggiungimento dell'accordo sul Mes". Eppure la strada per Conte si fa sempre più in salita.

Infatti il premier deve guardarsi le spalle dagli attacchi dei suoi alleati ma anche dal nuovo caso che è scoppiato con l'inchiesta delle Iene che ha svelato presunte irregolarità sul concorso per la nomina a professore ordinario dello stesso Conte. L'anno che tra poco inizierà non sarà certo facile per il premier e l'orizzonte temporale della sua permanenza a palazzo Chigi si restringe sempre di più.

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