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Soldati, missili e hacker: ecco le forze in campo

Non solo strumenti di conflitto convenzionali, si prepara anche la guerra ibrida

Soldati, missili e hacker: ecco le forze in campo

La Russia mostra i muscoli, con le truppe inviate al confine con il Donbass e un altro importante drappello presente in Bielorussia per cogliere di sorpresa Kiev da nord. Per il momento la guerra è soltanto di numeri, che comunque sono importanti. Per quanto riguarda gli uomini, Putin ha rafforzato militarmente il confine con l'Ucraina orientale, dove stazionano circa 125mila soldati, altri 3mila stanno arrivando dalla Cecenia. Mosca inoltre ha dispiegato 30mila combattenti nel sud della Bielorussia, a Yelsk, insieme a carri armati, due sistemi missilistici terra-aria S-400, e 12 caccia Sukhoi supersonici.

Nonostante la grave minaccia, la maggior parte delle forze di Kiev si trova nell'Ucraina occidentale. Un posizionamento che riflette la postura difensiva contro le forze Nato del periodo sovietico. Nel caso in cui Putin dovesse sfondare dal Donbass si troverebbe di fronte solo due brigate di fanteria meccanizzata, una di carri armati, una di artiglieria, una brigata aviotrasportata e una di aviazione tattica. Numeri alla mano, l'esercito dell'Ucraina è composto da 250mila soldati in servizio, 4 brigate corazzate, 15 meccanizzate, 3 aeromobili, una aviotrasportata, 15 di artiglieria, 2 di razzi, 1 reggimento di aeromobili e 773 carri armati, tra i quali 10 esemplari di T-84 Oplot, super-corazzati. A questi vanno aggiunti 160 aerei da combattimento, una dozzina dei quali sono Mig-29 ad alta autonomia, 34 elicotteri e 25 aerei da trasporto. Troppo poco per far fronte a un assalto di Mosca, tant'è che Biden ha ordinato il dispiegamento di oltre 11mila uomini nell'Europa Orientale, di cui 3mila tra Polonia, Romania e Germania, e circa 8mila in stato di allerta. In caso di conflitto, sostengono gli analisti americani, l'Ucraina potrebbe perdere fino a 25mila uomini, mentre i russi non più di 7mila. Le vittime civili, invece, si aggirerebbero intorno alle 40mila persone. Sarebbe un vero e proprio massacro.

Esiste però un altro scenario, quello di una guerra non convenzionale, ibrida, fatta di minacce psicologiche (i soldati ammassati al confine sono un esempio lampante) e pressioni cibernetiche per destabilizzare il Paese. Hacker russi hanno già attaccato il governo ucraino lo scorso 13 gennaio, bloccando servizi amministrativi importanti. Il conflitto potrebbe anche svilupparsi su scala ridotta attraverso operazioni sotto falsa bandiera nella regione del Donbass, per creare un pretesto e rovesciare il presidente Zelensky. A tal proposito vale la pena ricordare la presenza in Bielorussia di un reparto speciale di una cinquantina di miliziani addestrati a condurre operazioni di combattimento in aree urbane, con l'uso di esplosivi, per colpire e sabotare obiettivi russi in Ucraina.

A libro paga di Putin ci sono anche i miliziani del Wagner Group, operatori privati che ufficialmente non appartengono all'esercito russo, ma che creano situazioni di stress al confine con il Donbass, e bombardamenti attraverso droni.

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