"Solita mangiatoia delle coop rosse"

I comitati dei terremotati: «Finanziati appalti che non ci riguardano»

"Solita mangiatoia delle coop rosse"

Roma- Quei soldi dovevano servire «a supportare la ricostruzione dei territori colpiti e non a finanziare la mangiatoia degli appalti». Parla così Francesco Pastorella, marchigiano di adozione e coordinatore del network «Comitati Centro Italia», il primo ad aver denunciato che, solo nelle Marche, «l'86 per cento delle donazioni rischiava d'esser speso, dietro indicazione della Regione Marche, in opere che con i terremotati non hanno nulla a che vedere». La scoperta risale allo scorso 28 giugno. Pastorella ed una manciata dei «suoi» sono al cospetto del «gotha» della ricostruzione marchigiana: l'ingegner Cesare Spuri, responsabile dell'ufficio per la ricostruzione nelle Marche, Angelo Sciapichetti, assessore regionale alla protezione civile, e David Piccinini, capo dipartimento della protezione civile regionale. Pastorella esordisce, subito, con una domanda diretta: «Abbiamo saputo che avete incontrato la commissione dei garanti che gestisce i soldi degli sms solidali, ci dite come intendete utilizzarli? ». Non crede alle sue orecchie quando scopre che «l'input politico è stato molto chiaro, le Marche hanno scelto». E lo hanno fatto per conto loro, infischiandosene delle finalità solidali, l'obiettivo prosegue a chiare lettere Spuri è: «Dare valore aggiunto al turismo». I passaggi di questa conversazione sono stati meticolosamente trascritti dallo stessi Pastorella che, ora, ha deciso di tirarli fuori. Nasce così la folle idea di tradire la fiducia degli italiani e usare il paniere delle donazioni per costruire una pista ciclabile. «Invece di pensare al futuro del turismo tuona Pastorella perché non pensate nell'immediato a chi si trova nei guai e non gli date una mano anziché fare piste ciclabili?». Ed uno di quelli che è dalla parte dei comitati gli fa eco: «Questi sono soldi destinati ai terremotati, gente che ha perso casa e non ha più futuro, gli italiani li hanno donati per loro. Come ve lo devo dire, mi devo dar fuoco?». La ciclovia, spiega oggi Pastorella, «Siamo riusciti a boicottala ma non abbiamo potuto far nulla per fermare l'ammodernamento della Valdaso». Che dire, invece, del recupero da 3 milioni della grotta sudatoria di Aquasanta Terme? Ai terremotati verrà dato in omaggio un carnet di ingressi? Per non parlare della costruzione di «due nuovi centri commerciali dove verranno delocalizzati i vecchi negozi». Per chi ha perso l'attività sarà una boccata d'ossigeno «ma per il ripristino del commercio esistono già dei fondi ad hoc, perché usare quelli degli sms?». Così facendo, infatti, si levano risorse a chi non ne ha. «Avrebbero dovuto effettuare dei versamenti diretti agli artigiani». Ma un'idea simile «cozzerebbe con la cattiva abitudine di destinare risorse agli habitué degli appalti». Questo spiegherebbe perché «si è preferito finanziare opere inevitabilmente assegnate a grosse società a scapito delle piccole imprese locali». Insomma, il sisma del 1997 sembra non averci insegnato nulla: «All'epoca vennero concesse commesse a cooperative e grosse aziende del sud che hanno subappaltato alle imprese locali strozzandole e generando un abbassamento della qualità del lavoro».

Un giochetto che conoscono bene in Centro Italia, soprattutto quelli che vivono nelle «casette». «La commessa è stata assegnata alla solita coop rossa, sono costate 2 mila euro circa al metro quadro e già ci piove dentro».

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