La Lega sembra aver riassorbito la sconfitta elettorale in Emilia-Romagna, dove Lucia Borgonzoni – sostenuta dall'intero centrodestra – non è riuscita nell'impresa di strappare la regione "rossa" per eccellenza al centrosinistra, e a Stefano Bonaccini, che anche nascondendo il simbolo del Pd per tutta la campagna elettorale, si è confermato governatore. Infatti, stando all'ultimo sondaggio realizzato da Index Reserch per Piazzapulita, il Carroccio di Matteo Salvini torna a guadagnare rispetto alla rilevazione di fine gennaio: la compagine leghista si conferma prima forza italiana con il 31,5% delle indicazioni di voto.
Alle spalle della Lega c'è il Partito Democratico, ma i dem di Nicola Zingaretti non raggiungono il 20%: il Pd si ferma al 19,2% delle preferenze. Ecco, non proprio un successone.
Chi è in caduta libera è invece il Movimento 5 Stelle, che proprio non riesce a tamponare l'emorragia di consensi. Secondo l'analisi dell'istituto demoscopico, infatti, i pentastellati cedono un ulteriore 0,2% e affondano al 15,2%. Una bella gatta da pelare per il reggente Vito Crimi, Beppe Grillo e Davide Casaleggio, specialmente visto il pericolo con la "p" maiuscola che stanno correndo: essere superati, nelle urne, da Fratelli d'Italia.
Già, perché il partito di Giorgia Meloni continua a godere di ottima salute confermandosi all'11,1%. Alle spalle di FdI ecco Forza Italia: gli azzurri di Silvio Berlusconi perdono un decimo di punto e passano dal 6% tondo-tondo delle preferenze al 5,9%.
Sommando i dati di Carroccio, FdI e Fi il centrodestra vola al 48,5%, tornando così a sfiorare quel 50% tanto agognato.
E Italia Viva? Arranca. Matteo Renzi e i suoi, almeno per il momento, si devono accontentare del 4,2% dei consensi, ma si tratta di un volume assai ridotto che non può certo soddisfare l'ex rottamatore e tutti i suoi seguaci.
Da un partito giovane a un altro ancor più in fasce, ovvero Azione di Carlo Calenda: 2,2%. Europa Verde viene registrata al 2%, così come Più Europa di Emma Bonino. Tutti i partiti di sinistra messi assieme rappresentano il 3,3%. Cambiamo! di Giovanni Toti, infine, scende sotto l'1% e cala allo 0,9%.
Chiudiamo l'analisi del sondaggio di Index Research con il dato – da non prendere sotto gamba – degli indecisi e del cosiddetto
partito del "non-voto": chi non saprebbe chi scegliere in cabina elettorale e chi dichiara che alle prossime Politiche non andrà a farsi timbrare la scheda elettorale è oltre un terzo della popolazione elettorale: 36,5%.Le intenzioni di voto degli italiani a oggi.#Piazzapulita @Index_Research pic.twitter.com/T8BI325gBf
— Piazzapulita La7 (@PiazzapulitaLA7) February 6, 2020
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