Stranieri sul piede di guerra: "Pioggia di ricorsi sul reddito"

Le associazioni aspettano solo le prime domande rigettate per far partire la prima causa contro i requisiti per migranti

Stranieri sul piede di guerra: "Pioggia di ricorsi sul reddito"

Il reddito di cittadinanza è partito oggi, anche se i primi sussidi saranno erogati ad aprile. E già si presentano i problemi. Non solo quelli "tecnici" di accesso al sistema, ma anche quelli legali.

Già, perché le associazioni che sostengono gli stranieri sono già sul piede di guerra, pronte a far dichiarare incostituzionale il provvedimento attraverso una pioggia di ricorsi contro i due requisiti riservati a chi non ha il passaporto italiano. I migranti che vogliono richiedere il sussidio, infatti, dovranno avere un "permesso di lungo periodo" ed essere residenti nel nostro Paese da almeno dieci anni.

Così l'Associazione studi giuridici sull'immigrazione (Asgi) - racconta il Messaggero - si prepara a una "causa pilota al tribunale di Milano" attraverso i primi ricorsi presentati dall'avvocato Alberto Guariso che ha spiegato all'Ansa la sua strategia.

Il legale aspetta che vengano rigettate le prime domande per impugnarle. Poi farà appello soprattutto su una sentenza della Cassazione dello scorso luglio che aveva dichiarato incostituzionale il requisito dei 5 anni di residenza in Lombardia o 10 anni nel Paese per l'accesso al "bonus affitti" in Regione.

Per quanto riguarda il "permesso di lungo periodo", invece, il legale punta sul fatto che il requisito "esclude i titolari di permessi a tempo determinato che rappresentano il 35% degli stranieri regolarmente

soggiornanti in Italia" e che anche in questo caso ci sono delle sentenze della Cassazione che possono essere usate per dimostrare che il provvedimento è discriminatorio e chiedere così che sulla misura si pronunci la Consulta.

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