Quello strano alleato con le antenne dritte

La potenza tecnologica degli Stati Uniti è enorme e viene sfruttata dalle agenzie L'America sapeva quel che bolliva in pentola, ma ha scelto di archiviare e tacere

Barack Obama parla in conferenza stampa a Kuala Lumpur
Barack Obama parla in conferenza stampa a Kuala Lumpur

«Io so' io e voi non siete un c...»: questo verso di Gioachino Belli è diventato famoso perché astutamente messo in bocca ad Alberto Sordi nei panni del Marchese Del Grillo. Ma faceva invece parte di un sonetto in cui il poeta romanesco spiegava con un editto del re fatto leggere dal boia, il significato della restaurazione assolutista dopo le fallite rivoluzioni liberali. Oggi scopriamo (non per la prima volta) che siamo di fronte al più forte e incontrollato dei poteri forti: quello del Grande Fratello americano equipaggiato con tutte la sua geometrica e tecnologica potenza e che agisce nel più assoluto disprezzo delle regole, visto che nei file trafugati e diffusi da Edward Snowden si trovano registrate le telefonate più segrete e sensibili del governo italiano, sia quelle del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che dei suoi più stretti collaboratori durante la fosca crisi del 2011. Quando Sarkozy sghignazzava e la signora Merkel faceva le faccine emoticon davanti alle telecamere. Quei file sono pubblici, cosa che ha scatenato l'indignazione nel partito di Berlusconi poiché è provato che un Paese come l'Italia veniva trattato nel 2011 alla stregua di uno Stato semicoloniale. Cosa che piace molto ai cultori dell'antiberlusconismo, come se la dignità del Paese non costituisse un valore comune. I file venuti alla luce dimostrano, se mai ce ne fosse stato bisogno, l'esistenza di una trama internazionale che preparava l'agguato, la caduta del governo italiano. Di fronte a queste notizie Barack Obama guarda fischiettando dall'altra parte come se non fosse responsabile del comportamento delle sue agenzie di spionaggio che calpestano con grande faccia tosta ogni norma diplomatica nei confronti di un Paese legato agli Stati Uniti da quasi settant'anni di amicizia e alleanza. Le cose stanno purtroppo come le descriveva il Belli: io sono la più grande potenza tecnologica del pianeta e voi non contate nulla. Noi abbiamo lo Special Collection Service, la branca supersegreta della National Security Agency e facciamo esattamente quello che ci pare, a chi ci pare e come ci pare. «Io so' io» che forse si potrebbe tradurre: I am myself, and you shut the fuck up.Nel campo dello spionaggio politico internazionale, come dicono a Roma, il più pulito ha la rogna: i tedeschi sono stati già colti con le mani nel sacco e anche i francesi. Gli inglesi hanno apparecchiature raffinate e le usano. Poi però i nodi vengono al pettine, grazie ai nuovi corsari come Snowden e così assistiamo non soltanto a una devastante invasione di campo nella sovranità nazionale, ma a un'esibizione di spudoratezza di cui Palazzo Chigi dovrebbe chiedere conto. I file confermano, comunque, che la crisi del 2011 non veniva soltanto illegalmente monitorata, ma manovrata ad arte per nuocere al governo di uno Stato sovrano fino a provocarne la caduta per accerchiamento. L'America sapeva, illegalmente, quel che bolliva in pentola, ma archiviava e taceva. Il danno e la beffa. Era l'epoca, se non ricordiamo male, in cui i capi di governo e di Stato stranieri parlavano soltanto a Giorgio Napolitano mentre si scaldava, con il loden di senatore a vita, il professor Mario Monti. Le intercettazioni non hanno nulla a che fare con la sicurezza nazionale americana e nemmeno internazionale. Semmai, una sorgente d'insicurezza. Nulla di simile si era visto dai tempi di Sigonella, quando il presidente del Consiglio Bettino Craxi resistette a mano armata (una compagnia di carabinieri con fucili automatici) alle pretese candidamente imperiali di Ronald Reagan che voleva acciuffare su territorio italiano i terroristi della nave Achille Lauro. Craxi tenne duro e Reagan si tolse il cappello. Disse che non immaginava che l'Italia avesse una spina dorsale diritta.

E oggi? Qual è lo stato diagnostico della spina dorsale del governo? È verticale o a geometria variabile come le imbarazzanti dichiarazioni del ministro Gentiloni sulla politica dello struzzo in Libia? Il governo della Repubblica intende solidarizzare con l'ultimo governo figlio di libere elezioni, oppure si nasconderà dietro la nebbia delle parole generiche? Ci farebbe anche piacere conoscere lo stato delle contromisure tecnologiche dei nostri servizi segreti guidati da personale molto renziano, colti totalmente di sorpresa.

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