Firenze - Si è presentata al pronto soccorso dell'ospedale fiorentino di Careggi in stato confusionale ma con un'accusa ben precisa: «Sono stata violentata in un discopub del centro». Sulle parole della studentessa americana di vent'anni che ha raccontato ai medici l'episodio, in attesa di presentare denuncia in Questura adesso indagano gli inquirenti, chiamati dai sanitari, alla ricerca di riscontri e testimonianze. Secondo quanto ha spiegato la giovane statunitense, originaria del Missouri e da poco arrivata a Firenze, la violenza è avvenuta venerdì sera: la ragazza stava trascorrendo la serata in un discopub nella zona di Santa Croce, una delle aree più gettonate dalla movida, quando sarebbe stata avvicinata da uno sconosciuto sulla pista da ballo. L'uomo l'avrebbe convinta a seguirlo in uno stanzino del locale e qui avrebbe abusato di lei. Cosa sia accaduto da quel momento in poi, dovranno ricostruirlo gli investigatori fiorentini. Accompagnata da alcune amiche, la studentessa si è recata di buon mattino all'ospedale per farsi visitare, cosa che è avvenuta con il supporto di psicologi. Per lei è infatti subito scattato il protocollo definito «codice rosa», che si applica nei confronti di chi denuncia presunti abusi e prevede anche l'assistenza psicologica per elaborare il trauma subito. Gli uomini della questura si sono già messi all'opera per cercare riscontri alle parole della ragazza, soprattutto incrociandole con le testimonianze delle sue amiche, dei titolari del locale e dei clienti che venerdì sera erano presenti. Un aiuto importante potrebbe arrivare anche dalle immagini delle telecamere sia all'interno del locale notturno sia all'esterno, lungo le strade del quartiere di Santa Croce. In particolare, sarà fondamentale capire chi è l'uomo che ha avvicinato la ragazza a quanto risulta, i due non si conoscevano, tanto che la statunitense sta fornendo un identikit e come sia riuscito a convincerla ad appartarsi insieme in uno stanzino, nonché cosa è accaduto nelle ore che hanno preceduto l'arrivo della studentessa a Careggi. Si lavora anche in un'altra direzione, ossia di capire se e quanto alcol sia stato assunto venerdì sera dalla studentessa, e in che modo ciò può aver influito.
A Firenze la vicenda, che segue di poche settimane l'episodio avvenuto nell'ascensore della circumvesuviana di Napoli, viene affrontata con particolare delicatezza per più di un motivo: da un lato c'è l'eco ancora fresca della vicenda partenopea con il tribunale del Riesame che ha recentemente scarcerato i tre ragazzi accusati, bollando allo stesso tempo come inattendibile il racconto della 24enne accusatrice ma c'è anche il precedente delle due giovani studentesse americane violentate da due carabinieri nella notte tra il 6 e il 7 settembre 2017, dopo che i militari si erano offerti di riaccompagnarle a casa dopo averle incontrate all'esterno di una discoteca di Firenze mentre erano in servizio di pattuglia.
Un carabiniere, Marco Camuffo, è stato condannato in rito abbreviato a 4 anni e 8 mesi, mentre l'altro, Pietro Costa, è stato rinviato a giudizio con data fissata al 10 maggio.
Appena pochi giorni fa, invece, i giudici della Corte di Appello di Ancona avevano assolto due peruviani accusati di violenza sessuale aggravata nei confronti di una loro connazionale con una motivazione singolare: la presunta vittima sarebbe stata «troppo mascolina e poco avvenente per essere oggetto di attrazione sessuale».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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